Il grafene, un materiale innovativo, sta per entrare nella tecnologia delle Interfacce Cervello-Computer (BCI), che permette di controllare il cursore del computer semplicemente con i pensieri grazie a un chip impiantato nel cervello. Questo materiale potrebbe presto essere utilizzato anche in chirurgia.
Tom’s Hardware ha annunciato che la startup britannica Inbrain Neuroelectronics prevede di impiantare un chip BCI al grafene durante un intervento chirurgico per rimuovere un tumore al cervello presso l’Università di Manchester quest’estate.
Le BCI sono tecnologie già conosciute, come Neuralink di Elon Musk, che impianta un chip direttamente nel cervello, o Synchron, che inserisce un dispositivo nella vena del collo. Tuttavia, molte di queste tecnologie usano chip di metallo.
Il grafene è un materiale avanzato composto da carbonio, noto per essere leggero, resistente e con eccellenti proprietà di conduzione del calore. Inbrain ha sottolineato che l’uso di un chip di grafene nel cervello potrebbe offrire prestazioni superiori rispetto ai chip metallici esistenti, grazie alla sua capacità di evitare la reazione di Faraday.
La reazione di Faraday è un fenomeno elettrochimico che riduce la precisione dei segnali del cervello quando viene applicata una tensione su un elettrodo metallico immerso in una soluzione elettrolitica. Essendo composto di carbonio, il grafene non è influenzato da questa reazione. “Poiché il grafene è fatto di carbonio, possiamo applicare fino a 200 volte più tensione senza avviare una reazione di Faraday,” ha spiegato Carolina Aguilar, CEO di Inbrain.
Attualmente, Inbrain non prevede di commercializzare immediatamente il chip, ma procederà con cautela. L’intervento chirurgico avrà lo scopo di testare la compatibilità umana prima di avviare studi più approfonditi. “Negli ultimi tre anni abbiamo condotto ricerche sulla biocompatibilità con studi sulla sicurezza su animali di grandi dimensioni,” ha aggiunto Aguilar.
Inoltre, Inbrain sta applicando la tecnologia del grafene anche al trattamento del Parkinson, con studi preclinici che suggeriscono risultati superiori rispetto alle tecnologie attuali. Anche Synchron sta lavorando su trattamenti per il Parkinson utilizzando la BCI.