Il 25 novembre 2024, la Commissione Europea ha presentato un nuovo Codice di Condotta per l’Intelligenza Artificiale (IA), segnando un passo significativo verso una regolamentazione più rigorosa del settore. Questo codice mira a stabilire linee guida chiare per le aziende che sviluppano e implementano sistemi di IA, con l’obiettivo di promuovere trasparenza, responsabilità e sicurezza.
Una delle novità più rilevanti introdotte dal codice è l’obbligo per le aziende, comprese le grandi realtà come OpenAI e Google, di sottoporre i propri modelli di IA a test esterni. Questa misura intende garantire che tali sistemi operino in modo sicuro e affidabile, riducendo al minimo i rischi associati all’uso dell’IA.
Il Codice di Condotta si inserisce in un contesto più ampio di iniziative normative dell’UE, tra cui l’Artificial Intelligence Act (AI Act), approvato dal Parlamento Europeo il 13 marzo 2024. L’AI Act classifica i sistemi di IA in base al livello di rischio e impone requisiti più stringenti per quelli considerati ad alto rischio, come i dispositivi medici e le infrastrutture critiche. Questi sistemi devono soddisfare standard elevati di trasparenza, qualità dei dati e supervisione umana.
L’introduzione del Codice di Condotta riflette l’impegno dell’UE nel bilanciare l’innovazione tecnologica con la protezione dei diritti fondamentali e la sicurezza dei cittadini. L’obiettivo è creare un ambiente di fiducia che favorisca lo sviluppo responsabile dell’IA, evitando al contempo potenziali abusi o utilizzi impropri della tecnologia.
Tuttavia, l’implementazione di queste nuove regole presenta sfide significative. Le aziende, in particolare le start-up e le piccole e medie imprese, potrebbero affrontare costi elevati per conformarsi ai nuovi requisiti, il che potrebbe rallentare l’innovazione nel settore. Inoltre, la rapida evoluzione della tecnologia IA pone interrogativi sulla capacità delle normative di adattarsi tempestivamente ai cambiamenti.
Nonostante queste sfide, l’UE spera che il Codice di Condotta e l’AI Act possano servire da modello per altre giurisdizioni, promuovendo un approccio globale alla regolamentazione dell’IA. L’adozione di standard comuni potrebbe facilitare la cooperazione internazionale e garantire che lo sviluppo dell’IA avvenga in modo etico e sicuro a livello mondiale.