Albert Saniger, fondatore e CEO della startup e-commerce Nate, è stato accusato di frode per aver ingannato gli investitori, promettendo l’uso di intelligenza artificiale (IA) nel suo servizio, quando in realtà il lavoro veniva svolto manualmente da operatori umani.

Secondo l’ufficio del procuratore del distretto meridionale di New York, Saniger avrebbe raccolto oltre 40 milioni di dollari da investitori, tra cui Forerunner Ventures e Coatue Management, sostenendo che l’app Nate utilizzasse IA per completare automaticamente gli acquisti online. Tuttavia, le indagini hanno rivelato che il processo di acquisto veniva gestito manualmente da centinaia di assistenti in un call center nelle Filippine, con un tasso di automazione effettivo pari allo 0%. ​

Saniger è stato accusato di frode sui titoli e frode telematica, ciascuna delle quali prevede una pena massima di 20 anni di carcere. Le autorità sottolineano che questo tipo di inganno non solo danneggia gli investitori innocenti, ma ostacola anche lo sviluppo di vere innovazioni nell’ambito dell’intelligenza artificiale. ​

Questo caso evidenzia il fenomeno noto come “AI washing”, in cui le aziende esagerano o falsificano l’uso dell’intelligenza artificiale per attrarre investimenti. Le autorità federali stanno intensificando gli sforzi per contrastare tali pratiche ingannevoli nel settore tecnologico.

Di Fantasy