Nella tecnologia riproduttiva, una nuova frontiera è stata varcata: in Messico, è nato il primo bambino concepito grazie all’intelligenza artificiale. Questo evento segna un passo significativo nell’evoluzione delle tecniche di fecondazione assistita, portando con sé interrogativi etici e scientifici.
Avvenire.it
Il concepimento è avvenuto presso la clinica Hope IVF di Guadalajara, dove è stato utilizzato un sistema automatizzato di iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI), controllato a distanza da New York. Questo sistema, sviluppato dalla società biotecnologica Conceivable Life Sciences, impiega l’intelligenza artificiale per automatizzare oltre 200 passaggi necessari per la creazione di embrioni. La procedura prevede l’iniezione di un singolo spermatozoo al centro di un ovulo maturo, un processo tradizionalmente eseguito manualmente da embriologi esperti.
In questo caso, l’intelligenza artificiale ha selezionato autonomamente lo spermatozoo, lo ha immobilizzato con precisione e lo ha iniettato nell’ovulo, tutto sotto il controllo remoto di specialisti. Il risultato è stato un embrione di alta qualità, che ha raggiunto lo stadio di blastocisti e ha portato a una gravidanza portata a termine con successo.
Questo sviluppo solleva importanti questioni bioetiche. La possibilità che l’intelligenza artificiale partecipi attivamente alla selezione del materiale genetico umano pone interrogativi sulla natura della procreazione e sul ruolo della tecnologia nella vita umana. La domanda che emerge è: siamo pronti a delegare la scelta del DNA della prossima generazione a un’intelligenza artificiale?
Inoltre, questo caso evidenzia la crescente tendenza all’automazione nei laboratori di fertilità, con l’intelligenza artificiale che diventa un alleato nella standardizzazione e ottimizzazione delle procedure. Tuttavia, l’introduzione di tali tecnologie richiede una riflessione approfondita sulle implicazioni etiche e sociali, nonché una regolamentazione adeguata per garantire il rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali.