Google ha annunciato un importante passo avanti per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sui dispositivi mobili, introducendo nuove API che permetteranno agli sviluppatori di integrare funzioni IA avanzate direttamente sui telefoni, senza dover dipendere da una connessione al cloud. Questa innovazione rappresenta una svolta nel rendere le capacità di intelligenza artificiale più accessibili, rapide e soprattutto più attente alla privacy degli utenti.
Il 17 maggio Google ha aggiornato silenziosamente il suo ML Kit SDK, una piattaforma di sviluppo per applicazioni di apprendimento automatico, aggiungendo le nuove API basate su “Gemini Nano”. Grazie a queste API, funzioni di intelligenza artificiale come il riepilogo di testi, la modifica e la riscrittura delle frasi, o la descrizione delle immagini, che in passato erano possibili solo attraverso server remoti nel cloud, potranno ora essere eseguite direttamente sul dispositivo mobile.
Questa innovazione è resa possibile tramite AI Core, un servizio di sistema integrato in Android che sfrutta l’hardware interno per eseguire l’inferenza dei modelli IA con bassissima latenza. AI Core non solo garantisce prestazioni rapide, ma applica anche filtri di sicurezza e consente aggiornamenti continui dei modelli, assicurando che i dati sensibili degli utenti rimangano sempre sul dispositivo, senza essere trasmessi a server esterni. Questo approccio risponde in modo concreto alle crescenti preoccupazioni sulla privacy legate all’uso dell’intelligenza artificiale.
Tuttavia, nonostante questi progressi, l’intelligenza artificiale “on-device” presenta ancora alcuni limiti rispetto ai modelli basati su cloud. Per esempio, la funzione di riepilogo dei testi è attualmente limitata a un massimo di tre elementi, e le descrizioni delle immagini sono supportate solo in lingua inglese. Inoltre, la qualità e la capacità di queste funzioni possono variare a seconda della versione di Gemini Nano presente nel dispositivo. La versione standard di Gemini Nano occupa circa 100 MB di spazio, mentre una variante più leggera, Gemini Nano XXS, utilizzata ad esempio nel Pixel 9a, è quattro volte più piccola e gestisce solo contesti testuali molto brevi.
Importante sottolineare che queste API non sono limitate ai dispositivi Google Pixel, ma sono destinate a una vasta gamma di smartphone Android, tra cui modelli di punta come il Samsung Galaxy S25 e i dispositivi OnePlus 13 e Xiaomi 15, molto diffusi anche in mercati internazionali.
Per illustrare le potenzialità di queste nuove API, Google ha programmato una sessione dedicata alla conferenza per sviluppatori Android I/O intitolata “Gemini Nano su Android: creare con l’intelligenza artificiale di nuova generazione sul dispositivo”. Durante questo evento saranno approfondite le funzionalità di riepilogo del testo, correzione di bozze, riscrittura e descrizione delle immagini offerte dalla nuova piattaforma.
Google ha inoltre annunciato l’intenzione di espandere l’uso di Gemini a tutti i dispositivi che adottano il sistema operativo Android, segnando un percorso verso un’intelligenza artificiale sempre più diffusa, veloce e rispettosa della privacy, direttamente nelle mani degli utenti.