Un gruppo di oltre 40 tra le principali aziende europee, tra cui ASML, Airbus, Mistral AI, Siemens Energy, Mercedes-Benz e BNP Paribas, ha inviato una lettera aperta alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, chiedendo un rinvio di due anni nell’attuazione dell’AI Act, la legge europea sull’intelligenza artificiale. Questa richiesta arriva in un momento cruciale, con l’entrata in vigore di alcune disposizioni prevista per il 2 agosto 2025.
Le aziende firmatarie esprimono preoccupazione per la complessità e la mancanza di chiarezza delle normative, in particolare per quanto riguarda i modelli di intelligenza artificiale di uso generale (GPAI) e i sistemi ad alto rischio. Sottolineano che l’assenza di linee guida concrete, come il Codice di condotta previsto, rende difficile la preparazione adeguata e potrebbe ostacolare l’innovazione. Inoltre, evidenziano che le normative potrebbero penalizzare le imprese europee più piccole, che potrebbero non avere le risorse per conformarsi a requisiti complessi.
La Commissione Europea, tuttavia, ha confermato che l’attuazione dell’AI Act procederà secondo i tempi stabiliti, senza pause o rinvii. Un portavoce ha dichiarato che le scadenze legali sono vincolanti e che le normative entreranno in vigore come previsto. Tuttavia, ha aggiunto che sono in corso discussioni per semplificare alcune disposizioni, in particolare quelle che riguardano le piccole e medie imprese.
Questa situazione solleva interrogativi sul giusto equilibrio tra la necessità di regolamentare l’intelligenza artificiale per garantire la sicurezza e la protezione dei diritti fondamentali, e il rischio di soffocare l’innovazione e la competitività delle imprese europee. Il dibattito continua a evolversi, con la Commissione Europea impegnata a trovare soluzioni che possano soddisfare entrambe le esigenze.