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Nell’evoluzione incessante del calcolo ad alte prestazioni, NVIDIA fa un passo decisivo verso il futuro con Rubin, un’architettura AI radicalmente innovativa che segna un momento di svolta nella sua storia. Secondo quanto riportato da HDblog, NVIDIA ha ufficialmente annunciato che la nuova piattaforma Rubin è già in fase di produzione – o meglio, è stata “tape‑out” – presso TSMC, ed è composta da sei chip completamente nuovi che definiscono un intero ecosistema hardware rinnovato.

Ciò che emerge subito è la natura trasformativa di questa operazione, che non si limita alla semplice evoluzione di un singolo chip, ma ridefinisce l’intera struttura hardware. Rubin non è soltanto una nuova GPU: è un sistema scalabile composto da più componenti interconnessi, disegnata per lavorare in sinergia, all’interno di data center ad altissima efficienza e throughput.

Il cuore tecnologico di Rubin si basa su diverse innovazioni:

  • Processo a 3 nm (N3P), fornito da TSMC, che consente densità transistor superiori e un’efficienza energetica ottimale;
  • Integrazione di chiplet modulari, con ciascun componente progettato per compiti specifici e facilmente scalabile;
  • Packaging avanzato CoWoS-L e layout a reticolo 4×, superando i limiti fisici dei die precedenti e aumentando resa e prestazioni;
  • Memoria HBM4, la nuova generazione di memoria ad alta banda passante, cruciale per gestire enormi flussi di dati AI.

Jensen Huang, CEO di NVIDIA, ha descritto Rubin come «un’architettura molto avanzata» e ha sottolineato che tutti e sei i nuovi chip progettati – includendo CPU, GPU, switch NVLink, processori silicon photonics e componenti di rete – sono già operativi negli impianti TSMC.

Il contesto produttivo è altrettanto significativo: la visita di Huang a TSMC – con incontri e discorsi dedicati ai vertici dell’azienda – sottolinea l’importanza strategica della partnership con il chipmaker taiwanese. Inoltre, Rubin è progettato per entrare in produzione in volumi entro la fine del 2025, con l’uscita commerciale attesa tra il 2026 e il 2027.

Questa ambizione architetturale segue il successo della precedente generazione Blackwell – l’attuale cuore operativo di NVIDIA – ma Rubin promette di superarla. Secondo la voce ufficiale (Wikipedia), Rubin sarà venduto a partire dal 2026, con un microarchitettura completamente rinnovata che include anche la CPU “Vera”; l’obiettivo dichiarato è raddoppiare le prestazioni AI rispetto alla precedente generazione, con Rubin Ultra in arrivo nel 2027.

L’annuncio di Rubin rappresenta una rivoluzione rispetto all’approccio tradizionale “monolitico” di NVIDIA. L’architettura chiplet, combinata con memoria HBM4 e silicio fotonico, consente di scalare complessi sistemi IA con flessibilità, efficienza e resa elevata. Pensiamo a data center modulabili e super veloci, capaci di supportare i carichi formidabili dei grandi modelli linguistici di ultima generazione.

Realizzare tutto ciò con un partner tecnologico come TSMC – già leader mondiale nei processi avanzati – sottolinea la portata del piano: Rubin non è solo un nuovo chip, ma una piattaforma strategica, motivo per cui NVIDIA ha riservato a TSMC un ruolo centrale fin dalla fase di tape-out.

Inoltre, questo progetto ha conseguenze positive anche per l’intera industria tecnologica: la collaborazione potrebbe spingere ulteriormente la produzione e l’innovazione nei processi a 3 nm di TSMC, con un impatto a catena sull’ecosistema GPU globale. Come segnala AInvest, Rubin viene visto come un catalizzatore nella corsa all’AI, alimentando la supremazia di NVIDIA nel lungo periodo.

Di Fantasy