Una giornata come tante nel mondo dell’intelligenza artificiale ha preso una piega inaspettata per molte aziende cinesi. È stato sufficiente un annuncio ufficiale – potente e drastico – per mettere in subbuglio un intero ecosistema digitale globale. Si tratta della decisione di Anthropic, comunicata il 4 settembre 2025, di sospendere l’erogazione dei suoi servizi – Claude e Claude Code – a qualsiasi azienda in cui il capitale cinese superi il 50%, a prescindere dal Paese di operatività.
La notizia ha generato immediatamente reazioni scomposte. Alcune aziende cinesi che integravano il modello Claude nei loro servizi si sono ritrovate all’improvviso senza accesso alla tecnologia, scatenando richieste di rimborso da parte di utenti che temevano l’interruzione della continuità operativa. Su tutti, ByteDance con la sua piattaforma di editing di codice “Trae”, basata su Claude: utenti spaventati hanno iniziato a chiedere indietro i loro soldi, anche se l’azienda ha rassicurato che il servizio è ancora attivo – almeno per ora.
Anche Alibaba, con Qoder, e Tencent, con CodeBuddy, si sono trovati nella stessa difficile situazione, sospesi tra confusioni operative e pressioni crescenti da parte degli utenti.
In questo momento convulso, qualcuno ha agito in fretta. Il 5 settembre Zhipu AI ha annunciato un’alternativa immediata: gli utenti di Claude possono migrare a GLM-4.5 semplicemente cambiando l’URL dell’API. La proposta è allettante: 20 milioni di token gratuiti e un pacchetto rivolto agli sviluppatori, con prestazioni triplicate a un settimo del prezzo di Claude. Una mossa tanto rapida quanto intelligente, nata in risposta al vuoto generato dall’operazione di Anthropic.
Sebbene Anthropic abbia giustificato la scelta con ragioni legate alla sicurezza nazionale, questa decisione non ha fatto che amplificare le tensioni già esistenti. Negli ultimi mesi aziende cinesi avevano già iniziato a modellare strategie di bypass: dall’uso di VPN per aggirare divieti interni, alla costituzione di sedi legali a Singapore per garantire continuità ai loro servizi internazionali.
Una situazione che racconta meglio di mille parole come una decisione politica o strategica possa riverberarsi immediatamente sul mercato, sulle operazioni e soprattutto sui rapporti di fiducia con gli utenti.
Questo episodio solleva diverse questioni importanti: quale sarà il riflesso sulle relazioni tra USA e Cina nel settore tech? Fino a che punto le misure di sicurezza possono intervenire sull’accesso a strumenti di AI abilitanti? E ancora, come reagiranno gli operatori a lungo termine se si troveranno improvvisamente tagliati fuori da soluzioni chiave?
D’altronde, la risposta di Zhipu dimostra che, se ben pianificata, l’offerta immediata di alternative può trasformare una crisi in una chance: un’occasione per affermarsi come soluzione solida e reattiva.