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C’è una nuova era in arrivo per l’intelligenza artificiale, e si chiama Rubin CPX. Annunciato durante l’AI Infrastructure Summit del 9 settembre 2025, questo chip rappresenta il cuore pulsante della prossima architettura Rubin, che prenderà il testimone dell’attuale generazione “Blackwell” per ridefinire le regole del gioco nell’AI high-performance.

Ci troviamo in un momento in cui i modelli di generazione video o codice richiedono contesti lunghissimi e una gestione fluida di enormi quantità di dati. Rubin CPX è stato progettato con questo tipo di utilizzo in mente: non più un singolo GPU che fa tutto, ma un sistema modulare in cui ogni componente è specializzato — dalla comprensione dell’input all’elaborazione del contesto, fino alla generazione dell’output — garantendo così un salto significativo in termini di efficienza e performance.

Un aspetto particolarmente impressionante? La capacità di gestire contesti estremamente lunghi — oltre un milione di token — rendendo Rubin CPX perfetto per analisi video complesse, grandi progetti software, ricerca o generazione di codici di ampio respiro.

Ne sono convinti gli occhi del CEO Jensen Huang: così come RTX ha rivoluzionato la grafica e l’AI fisica, Rubin CPX è destinato a segnare lo stesso tipo di rottura per i modelli che operano su contesti massivi. È stata definita come la prima GPU CUDA progettata per AI su contesti giganti, e le startup emergenti come Cursor, Runway, Fireworks e Together sono già pronte a integrarla nei loro flussi di lavoro.

Rubin CPX non è solo potente: è intelligente e integrato. Una singola unità capace di svolgere decodifica video, encoding e inferenza AI — tutte fasi fondamentali dell’elaborazione generativa moderna — riducendo drasticamente i tempi e le complicazioni tipiche dei workflow distribuiti. Immagina di produrre un video AI in tempo reale oppure di navigare tra repository di codice giganteschi con estrema rapidità: Rubin CPX apre uno scenario di fluidità operativa finora impensabile.

Dietro l’innovazione, c’è anche strategia economica precisa. NVIDIA ha dichiarato che un investimento di 100 milioni di dollari in questo nuovo hardware potrebbe generare fino a 5 miliardi in ricavi — un ritorno impressionante. Da notare che il business dei data center di NVIDIA è già un colossale generatore di ricavi: si parla di 184 miliardi di dollari annui previsti, con 411 miliardi di dollari generati solo nell’ultimo trimestre.

Rubin CPX non è solo un prodotto: è una dichiarazione di leadership. L’affondo sarà sentito da giganti come Google, Amazon, Microsoft, Groq e Cerebras, tutti alla ricerca del loro chip ideale per l’AI inferenziale. Anche OpenAI e Apple stanno mirando al settore, assieme a Broadcom, ma l’uscita di Rubin CPX conferma ancora una volta il ruolo dominante di NVIDIA in questo spazio.

Di Fantasy