Immagine AI

Nelle strade illuminate della Strip di Las Vegas è arrivato un nuovo protagonista: non un’auto sportiva né una limousine, ma un veicolo che sembra uscito direttamente dal futuro. Zoox, la sussidiaria di Amazon dedicata alla guida autonoma, ha lanciato ufficialmente il suo primo servizio di robotaxi senza conducente e senza pedali negli Stati Uniti, inaugurando una fase che potrebbe ridefinire il concetto stesso di trasporto urbano.

Il 10 del mese, l’azienda ha dato il via a una prova gratuita nella zona più iconica della città del Nevada, mettendo a disposizione dei cittadini e dei turisti i suoi mezzi squadrati e avveniristici. L’area di servizio iniziale è limitata, ma Zoox ha già dichiarato che l’obiettivo è espandere progressivamente la copertura a tutta Las Vegas, trasformando la fase sperimentale in un vero e proprio servizio a pagamento non appena arriveranno le autorizzazioni normative necessarie.

La dinamica del servizio è semplice, e non distante da ciò a cui Uber o Lyft ci hanno abituati: i passeggeri possono prenotare i robotaxi tramite un’app mobile, scegliendo i punti di salita e discesa stabiliti in città. Ad assisterli c’è personale dedicato, pronto ad accompagnarli nelle prime esperienze con questi veicoli privi di volante, pedali e conducente.

Ma ciò che davvero sorprende non è la modalità di prenotazione, quanto il design radicalmente diverso dei veicoli Zoox. Più che automobili tradizionali, ricordano delle capsule rettangolari, tanto che molti li hanno soprannominati “tostapane su ruote”. Al loro interno, quattro sedili sono disposti faccia a faccia, creando una sorta di salottino viaggiante che può muoversi in entrambe le direzioni senza bisogno di invertire la marcia.

Questa scelta progettuale sottolinea la differenza rispetto alla concorrenza: mentre la maggior parte delle aziende di robotaxi utilizza auto convenzionali modificate — dotate comunque di volante e pedali come dispositivi di sicurezza — Zoox ha deciso di proporre da subito un veicolo interamente concepito per la guida autonoma, senza compromessi.

L’amministratore delegato Aicha Evans ha definito questo progetto pilota «solo l’inizio di un mercato più ampio che cambierà radicalmente il nostro modo di spostarci in città». Evans ha sottolineato come la società stia adottando un approccio graduale e collaborativo con le autorità di regolamentazione, rinunciando a introdurre immediatamente tariffe per concentrarsi invece sulla raccolta di dati e sul perfezionamento del servizio.

Nonostante l’apparente prudenza, l’espansione è già delineata: entro la fine dell’anno Zoox prevede un programma pilota a San Francisco, seguito dall’ingresso ad Austin e Miami. Nel frattempo, sono in corso test drive con veicoli modificati anche a Los Angeles, Atlanta e Seattle, a testimonianza della volontà di radicarsi in più mercati contemporaneamente.

Zoox non entra in un settore vuoto. La scena dei robotaxi è già animata da colossi come Waymo, la società di Alphabet, che opera a San Francisco, Los Angeles e Phoenix e che ha persino stretto una partnership con Uber per offrire servizi ad Austin e Atlanta. Anche Tesla ha avviato sperimentazioni, sebbene più limitate: i suoi Model Y adattati alla guida autonoma richiedono ancora la presenza di un addetto alla sicurezza e di un autista in autostrada.

La differenza principale sta nell’audacia progettuale: Zoox non ha scelto di adattare un’auto esistente, ma di inventarne una da zero. Questo comporta sfide tecnologiche e regolatorie maggiori, ma rappresenta anche una presa di posizione netta su quale debba essere il futuro della mobilità autonoma.

La risposta degli utenti, almeno nelle prime settimane, è stata entusiasta. Evans ha ammesso con sorpresa di aver «sottovalutato la domanda», parlando di numeri di iscrizioni molto superiori alle aspettative. È un segnale chiaro: il pubblico è curioso, e forse pronto, a sperimentare nuove forme di trasporto.

Eppure, non tutto è così semplice. Le normative federali statunitensi limitano ancora il numero di veicoli senza volante che possono circolare sulle strade, e anche in futuro l’espansione dovrà fare i conti con regolamenti che difficilmente saranno rivoluzionati dall’oggi al domani. Per Zoox, questo significa che la crescita sarà sì costante, ma necessariamente lenta e calibrata.

A cinque anni dall’acquisizione da parte di Amazon, Zoox si presenta dunque come un attore emergente in grado di affiancare — e forse in futuro sfidare — i leader consolidati del mercato dei robotaxi. La scelta di partire da Las Vegas, con la sua natura di città-vetrina e la concentrazione di flussi turistici, sembra strategica: è il palcoscenico ideale per mostrare al mondo un mezzo che potrebbe ridisegnare la mobilità urbana.

Di Fantasy