Il sogno di avere un robot umanoide capace di assistere nella vita quotidiana sta per uscire dalla sfera della fantascienza per entrare, letteralmente, nelle nostre case. La startup norvegese 1X Technologies ha catalizzato l’attenzione globale annunciando l’apertura dei preordini per il suo modello di robot umanoide domestico, Neo, fissando il prezzo a $20.000 e prevedendo le prime consegne per il 2026. Questa mossa posiziona 1X in prima linea nel mercato, offrendo una data di uscita e un costo che il settore sta definendo come sorprendentemente realistici rispetto ad altri progetti di alto profilo.

L’entusiasmo è palpabile, specialmente dopo il lancio delle serie “Neo Beta” e “Neo Gamma”, specificamente progettate per l’uso domestico. Oltre all’acquisto, l’azienda propone anche un piano di noleggio a $499 al mese (con un contratto minimo di sei mesi), un’opzione che rende la tecnologia accessibile a un pubblico più ampio e ne sottolinea la vocazione di “servizio” più che di mero prodotto. Entro la fine dell’anno, l’azienda intende iniziare a testare Neo direttamente nelle case, un passo cruciale per perfezionare le sue capacità in ambienti reali e imprevedibili.

Neo è stato progettato per integrarsi nella vita domestica in modo rassicurante e funzionale. Alto 167 cm, il robot è rivestito da un esterno spesso e in tessuto, una scelta estetica e pratica pensata per prevenire lesioni durante il contatto umano e rendere la sua presenza meno intimidatoria.

Le sue mansioni riflettono la necessità di automazione nei compiti domestici più gravosi e ripetitivi. Neo è in grado di aprire la porta della lavastoviglie e inserire le stoviglie, pulire i ripiani con un panno, piegare i vestiti e persino recuperare le bottiglie d’acqua dal frigorifero.

Tuttavia, un primo test condotto dal Wall Street Journal ha suggerito che la perfezione è ancora lontana. Neo ha mostrato qualche impaccio nel chiudere lo sportello della lavastoviglie e ha impiegato ben due minuti per piegare una singola camicia. Nonostante queste imperfezioni, il CEO Bernt Bornich ha inquadrato l’iniziativa in una prospettiva più ampia: “Stiamo creando un robot reale che vive con noi nelle nostre case. Non sarà adatto a tutti, ma è il primo passo verso un nuovo contratto sociale tra umani e robot”. Perfino i suoi movimenti un po’ goffi sono stati descritti con un certo fascino “cinematografico”.

L’annuncio di Neo ha generato un’ondata di aspettative sui social media, con il noto critico tecnologico di YouTube, Marques Brownlee, che ha elogiato l’approccio di 1X, lodando in particolare il prezzo “molto più realistico” e la data di uscita ravvicinata rispetto ai progetti di humanoid rivali.

Un’area di potenziale impatto particolarmente sentita è l’assistenza agli anziani. In molte aree rurali, soprattutto negli Stati Uniti, dove la ricerca di personale di supporto e colf è difficile, la possibilità di utilizzare Neo come assistente non solo per le faccende, ma anche per il supporto basilare, ha suscitato grande speranza. Molti utenti hanno espresso la disponibilità a pagare la cifra del noleggio mensile per garantire un aiuto costante ai propri familiari anziani, riconoscendo il potenziale rivoluzionario che l’AI e la robotica possono avere in questo settore.

Un elemento chiave, che solleva sia soluzioni pratiche che preoccupazioni etiche, riguarda il grado di autonomia di Neo. Il robot, nella sua versione iniziale, non è completamente autonomo. I clienti che lo preordinano devono accettare la possibilità che i dipendenti di 1X possano assisterli da remoto, attraverso la telecamera del robot, specialmente durante la fase di apprendimento e in caso di situazioni inattese.

Questa necessità di intervento umano a distanza, sebbene essenziale per il momento, solleva inevitabilmente preoccupazioni sulla privacy. Tuttavia, gli esperti del settore concordano sul fatto che l’avvento di robot umanoidi completamente autonomi sia ancora prematuro. Il metodo del “teleoperatore” o del controllo assistito è considerato la via più realistica per l’adozione iniziale di questa tecnologia. Si prevede che i robot controllati a distanza troveranno ampia applicazione nei settori definiti 3D (sporchi, pericolosi e noiosi), come le pulizie, la logistica e, appunto, i servizi domestici, dimostrando che l’innovazione a volte richiede un ponte ibrido tra l’intelligenza artificiale e la supervisione umana.

Di Fantasy