Immagine AI

Kuaishou, la società cinese già conosciuta per il successo del suo servizio AI “Kling”, ha annunciato un nuovo passo avanti nella creazione di contenuti digitali basati sull’intelligenza artificiale. L’azienda ha presentato Kling O1, definito come il primo modello del settore capace di integrare in un’unica architettura tutto ciò che riguarda la produzione video: dalla generazione dalle fondamenta, alla modifica precisa e localizzata, fino alla comprensione avanzata delle scene.

Il cuore della novità risiede proprio nel suo carattere “all-in-one”. Finora, i modelli di generazione video si concentravano su un singolo compito: creare clip, oppure modificare immagini, oppure ancora interpretare ciò che un video contiene. Kling O1 invece riunisce queste funzioni in un unico flusso di lavoro continuo, pensato per rispondere alle reali esigenze dell’industria creativa, dove passare da un’applicazione all’altra rallenta i processi e frammenta la produzione. Kuaishou descrive questa struttura unificata come una pipeline end-to-end, capace di accompagnare un progetto dalla fase di ideazione fino all’export finale.

Il South China Morning Post ha paragonato Kling O1 alla “Nano Banana dei video AI”, richiamando l’esperimento di Google sulle immagini altamente modificabili. Mentre Nano Banana dimostra fino a che punto i dettagli di un’immagine possono essere manipolati con precisione chirurgica, Kuaishou è la prima a trasportare tali possibilità direttamente nella sfera del video, integrandole non come funzioni esterne, ma come componente nativa del modello.

Questo risultato è reso possibile dalla forte capacità semantica di Kling O1. Il sistema accetta input eterogenei — testo, immagini, video — e riesce a interpretare persone, oggetti e ambienti da più prospettive, mantenendo coerenza tra le varie trasformazioni. Supporta interventi complessi: sostituzione di personaggi, rimozione o modifica dello sfondo, regolazioni punto-per-punto delle aree più dettagliate, fino a correzioni microscopiche che mantengono intatta la parte non coinvolta della scena. L’obiettivo è offrire ai creatori un controllo fine, simile a quello che un montatore esperto può ottenere con ore di lavoro manuale, ma in tempi drasticamente ridotti.

Grazie a queste caratteristiche, Kuaishou punta apertamente al mercato professionale: videomaker, agenzie pubblicitarie, studi creativi e influencer possono contare su un sistema capace di ridurre drasticamente la fatica dell’editing e aumentare la qualità del risultato finale. In effetti, Kling ha già dimostrato un forte potenziale commerciale: a settembre 2024, a poco più di un anno dal lancio, aveva superato i 45 milioni di utenti distribuiti in 149 Paesi, diventando uno degli strumenti di video-AI più diffusi al mondo.

I risultati nelle classifiche indipendenti confermano lo slancio: secondo Artificial Analysis, il modello Kling 2.5 Turbo occupava nel 2024 la prima posizione nella generazione di immagini-in-video e la terza nella generazione di testo-in-video, dietro soltanto a Runway e Bio 3 di Google. Questo colloca Kuaishou in una posizione competitiva di rilievo rispetto ai giganti globali dell’AI creativa.

Non a caso, l’azienda sta promuovendo il suo modello anche nel settore cinematografico. Kling è apparso in eventi di prestigio come il Festival di Cannes e il Tokyo International Film Festival, segno che l’industria audiovisiva sta guardando con crescente interesse agli strumenti che promettono di ridurre tempi e costi, senza sacrificare qualità ed espressività.

Il co-fondatore e CEO, Qingyixiao Kuaishou, ha ribadito questo orientamento in una recente conference call sui risultati finanziari, spiegando che l’intera strategia AI dell’azienda mira a sostenere la produzione di contenuti televisivi e cinematografici. Il modello Kling, infatti, è parte di un’offerta commerciale premium che ha generato nel solo terzo trimestre dell’anno vendite per circa 300 milioni di yuan, segno di una domanda solida e in crescita.

Di Fantasy