A Brindisi, la protezione civile sta vivendo una fase di trasformazione significativa, con l’introduzione di strumenti tecnologici e metodi innovativi che puntano a migliorare la sicurezza dei cittadini e la capacità di risposta alle emergenze. Nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato rappresentanti del Comune, della Polizia Locale e della Protezione Civile, è stato illustrato un nuovo modello di gestione delle emergenze che non si limita alle tradizionali operazioni di soccorso, ma abbraccia la digitalizzazione, l’uso di tecnologie avanzate e una maggiore integrazione tra istituzioni e comunità locale, con l’obiettivo dichiarato di rendere Brindisi una città più sicura e resiliente.
Al centro di questo rinnovamento c’è l’adozione della piattaforma TEGIS, un sistema digitale per la gestione delle emergenze che consente di pianificare, monitorare e coordinare le attività in caso di calamità o criticità. Questa piattaforma, già adottata da numerosi Comuni pugliesi, è certificata a livello nazionale e permette di digitalizzare i piani comunali di protezione civile, monitorare le vulnerabilità del territorio e collegarsi con i sistemi regionali e nazionali di allertamento. Grazie a TEGIS, il Comune e il Centro Operativo Comunale (C.O.C.) possono accedere in tempo reale ai dati, visualizzare scenari di rischio e prendere decisioni tempestive, basate su informazioni aggiornate e integrate.
Parte integrante di questo sistema è una nuova App dedicata ai cittadini, pensata per facilitare la comunicazione diretta in caso di emergenza. Attraverso questa applicazione, Brindisi intende raggiungere i residenti con messaggi di allerta, indicazioni comportamentali e aggiornamenti in tempo reale, rendendo ogni persona parte attiva nel sistema di protezione e sicurezza urbana. Questo tipo di comunicazione integrata si affianca a sistemi di allerta già conosciuti a livello nazionale, come IT-Alert, che invia messaggi di allarme pubblico tramite rete cellulare per avvisare la popolazione in caso di eventi improvvisi o pericolosi, contribuendo a migliorare la prontezza di risposta dei cittadini stessi.
Il progetto della protezione civile di Brindisi non si limita però alla sola infrastruttura digitale. Nel corso delle presentazioni è emersa l’importanza di un approccio sinergico che prevede la collaborazione con università, esperti in gestione delle emergenze e volontari locali. Il cosiddetto progetto “Brindisi Smart City Port”, sviluppato in partenariato con l’Università del Salento, rappresenta una componente avanzata di questo ecosistema di sicurezza: un insieme di sensoristica intelligente, telecamere dotate di algoritmi di analisi, stazioni meteo e droni che potenziano le capacità di prevenzione e controllo del territorio. Questi strumenti permettono di monitorare in modo continuo situazioni di rischio, anticipare possibili criticità e intervenire con tempestività, sia in caso di eventi naturali sia durante grandi manifestazioni pubbliche.
In questo quadro innovativo, i droni assumono un ruolo importante: dotati di sensori e tecnologie di rilevamento, possono essere impiegati per sorvegliare aree estese o difficilmente accessibili, supportando le operazioni di soccorso e fornendo dati visivi in tempo reale alle squadre di Protezione Civile. L’integrazione di sistemi di intelligenza artificiale nelle analisi raccolte dai sensori e dalle telecamere migliora ulteriormente la capacità di interpretare scenari complessi e di individuare tempestivamente situazioni critiche, accrescendo la sicurezza generale del territorio.
Queste novità si inseriscono in un contesto più ampio di responsabilità civile e partecipazione comunitaria. La Protezione Civile, infatti, non è solo un organismo operativo chiamato ad agire in caso di emergenze imminenti, ma anche un servizio che coinvolge la cittadinanza nella prevenzione dei rischi e nella preparazione ai possibili scenari di crisi. In tal senso, la digitalizzazione dei piani di protezione e la possibilità di comunicazione diretta con i cittadini rappresentano un passo fondamentale per rendere più consapevole l’intera popolazione, facendo sì che ogni abitante sappia come comportarsi in situazioni di pericolo e quali strumenti può utilizzare per ricevere informazioni e supporto.
