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Il settore del turismo sta vivendo una fase di profonda riflessione tecnologica, cercando di capire come l’intelligenza artificiale possa realmente migliorare l’esperienza del viaggiatore senza snaturare il rapporto umano che sta alla base di questo mercato. In questo contesto, il gruppo Avoris ha presentato Cat-AI, una soluzione che incarna la loro visione di un ecosistema dei viaggi ripensato attraverso la tecnologia. L’idea di fondo, espressa dai vertici della società durante recenti eventi di settore, è che l’intelligenza artificiale non debba essere vista come un sostituto del consulente di viaggio, ma come un potente acceleratore capace di potenziare i canali esistenti e di creare un legame più stretto e continuativo tra il cliente e l’agenzia.

L’integrazione di Cat-AI punta a trasformare quella che spesso è una semplice transazione commerciale in una relazione duratura. Attraverso strumenti che permettono interazioni rapide e personalizzate, magari utilizzando piattaforme familiari come WhatsApp o interfacce online intuitive, il viaggiatore riceve supporto e informazioni rilevanti in ogni fase del suo percorso. La vera sfida vinta da questa tecnologia è la capacità di garantire una continuità fluida: un utente può iniziare a pianificare il proprio viaggio digitalmente e poi recarsi in un’agenzia fisica per finalizzarlo, senza che il contesto delle sue ricerche o delle sue preferenze vada perduto. Questo approccio ibrido valorizza la rete di migliaia di agenzie affiliate, offrendo un’esperienza uniforme e senza interruzioni indipendentemente dal punto di contatto scelto.

Dal punto di vista operativo, l’intelligenza artificiale di Avoris si propone di liberare i consulenti di viaggio dalle mansioni più meccaniche e ripetitive, come la stesura manuale di preventivi o la ricerca di informazioni di base. In questo modo, il personale può concentrarsi su ciò che aggiunge realmente valore: la costruzione della relazione con il cliente e l’offerta di una consulenza basata sulla competenza e sull’empatia umana. Garantire l’accuratezza dei dati e aiutare i professionisti a integrare questi strumenti nel lavoro quotidiano è una priorità assoluta, poiché la tecnologia deve servire a semplificare i processi, non ad aggiungere ulteriore complessità o confusione in un mercato già molto dinamico.

Guardando alle tendenze future, il turismo organizzato sembra destinato a diventare sempre più personalizzato e modulare. Grazie alla capacità dell’intelligenza artificiale di analizzare grandi quantità di dati e anticipare la domanda, i tour operator possono proporre un pricing dinamico e pacchetti costruiti su misura per le esigenze del singolo individuo. Inoltre, una gestione più precisa degli ecosistemi di fornitori e delle disponibilità permette di migliorare la sostenibilità operativa dell’intero settore, ottimizzando i margini in un contesto globale sempre più competitivo. La tecnologia, in questa visione, agisce come una bussola che aiuta le aziende a navigare tra le crescenti aspettative dei viaggiatori, offrendo chiarezza e coerenza in ogni passaggio della vacanza.

Il progetto Cat-AI di Avoris dimostra che l’intelligenza artificiale nel turismo non è una scorciatoia, ma un mezzo per elevare la qualità del servizio. Il futuro immaginato dalla compagnia è quello di un mercato dove la tecnologia fornisce la velocità e la precisione necessarie per gestire la logistica, mentre l’uomo rimane il punto di riferimento per la creatività e la fiducia. Sfruttando l’intelligenza artificiale per aggiungere valore reale e non solo per automatizzare i processi, il settore può finalmente ambire a una gestione del cliente che vada oltre la singola vendita, accompagnandolo prima, durante e dopo il viaggio in modo armonioso e rassicurante.

Di Fantasy