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Nell’ambito della tradizione olivicola italiana, un’innovazione tecnologica sta cambiando il modo in cui percepiamo e valutiamo l’olio extravergine di oliva: l’intelligenza artificiale (IA). Grazie a un avanzato modello matematico sviluppato da ricercatori dell’Università Cattolica di Piacenza, è ora possibile prevedere con alta precisione l’aroma dell’olio extravergine di oliva, un aspetto fondamentale per garantire la qualità e l’autenticità del prodotto.

Il punto di partenza di questa innovazione è l’analisi chimica approfondita dell’olio. Gli scienziati hanno esaminato oltre 1.500 composti chimici presenti nell’olio extravergine di oliva, focalizzandosi su due classi principali: i polifenoli e gli steroli. Questi composti sono noti per le loro proprietà antiossidanti e per il loro ruolo nel determinare le caratteristiche sensoriali dell’olio. In particolare, i derivati del colesterolo e alcuni antiossidanti come i polifenoli sono risultati i migliori marcatori per distinguere l’olio da oliva taggiasca ligure da qualsiasi altro, sia oli di varietà presenti in Liguria piuttosto che oli di taggiasca o di altre varietà fuori regione.

Una volta raccolti i dati chimici, è entrata in gioco l’intelligenza artificiale. Utilizzando modelli matematico-informatici, i ricercatori hanno sviluppato un sistema in grado di analizzare e interpretare i profili chimici dell’olio. Questo sistema è stato addestrato a riconoscere le caratteristiche uniche dell’olio extravergine di oliva, permettendo di prevedere con alta precisione l’aroma del prodotto finale.

Questa tecnologia offre numerosi vantaggi. Innanzitutto, consente di monitorare la qualità dell’olio in tempo reale, identificando eventuali variazioni o difetti prima che il prodotto arrivi al consumatore. Inoltre, facilita la tracciabilità e la certificazione dell’autenticità dell’olio, un aspetto cruciale in un mercato globale dove le frodi alimentari sono un problema crescente.

Di Fantasy