Recenti studi condotti da ex ricercatori di OpenAI hanno suscitato dibattiti e preoccupazioni riguardo al futuro dell’intelligenza artificiale (IA). Secondo queste ricerche, entro il 2027, l’IA potrebbe raggiungere e superare le capacità cognitive umane in vari ambiti. Questo articolo esplora le implicazioni di tali previsioni, analizzando le metodologie degli studi, le possibili conseguenze e le opinioni di esperti nel campo.​

Lo studio in questione si basa su un sondaggio effettuato tra 2.778 ricercatori specializzati in IA, che hanno fornito previsioni sul progresso dell’IA e sul suo impatto futuro. I risultati principali indicano una probabilità del 50% che l’IA superi l’intelligenza umana in tutti i compiti entro il 2047, con una previsione più ottimistica che colloca questo traguardo entro il 2027. Inoltre, si prevede che l’automazione completa di tutte le occupazioni umane possa avvenire entro il 2116. ​

La prospettiva di un’IA superiore solleva interrogativi etici, economici e sociali. Esperti come Geoffrey Hinton hanno espresso preoccupazioni riguardo all’uso potenzialmente incontrollato dell’IA, avvertendo dei rischi associati a un progresso tecnologico rapido e non regolamentato. Hinton ha recentemente rivisto le sue previsioni, riconoscendo che lo sviluppo dell’IA sta avvenendo più velocemente del previsto e sottolineando la necessità di un controllo più rigoroso. ​

Mentre alcuni studiosi, come Katja Grace, mostrano ottimismo riguardo ai benefici dell’IA, altri esprimono preoccupazioni più marcate. Ad esempio, Raymond Kurzweil prevede che un’IA al livello umano potrebbe emergere entro il 2029, portando a una “singolarità tecnologica” che trasformerebbe radicalmente la società. Tuttavia, è importante notare che tali previsioni sono speculative e basate su modelli di crescita esponenziale che potrebbero non riflettere la realtà complessa dello sviluppo tecnologico.

Di Fantasy