Recentemente, si è diffusa l’idea che i modelli di intelligenza artificiale (IA), come ChatGPT, tendano a utilizzare frequentemente il trattino lungo (—), un segno di punteggiatura più esteso rispetto al trattino standard (-). Questa osservazione ha suscitato dibattiti tra esperti e appassionati di scrittura, offrendo spunti interessanti sulla percezione e sull’uso della punteggiatura nell’era digitale.
Alcuni utenti dei social media hanno notato che i testi generati da IA, come quelli prodotti da ChatGPT, mostrano un uso più frequente del trattino lungo. Questo segno di punteggiatura, che misura la lunghezza della lettera maiuscola “M”, non è facilmente accessibile sulle tastiere tradizionali e richiede l’uso di combinazioni specifiche per essere inserito. Di conseguenza, alcuni hanno iniziato a riferirsi al trattino lungo come al “trattino di ChatGPT”, suggerendo che il suo uso distintivo potrebbe indicare la provenienza automatica del testo.
Tuttavia, questa percezione è stata contestata da diversi esperti di scrittura e linguistica. Il trattino lungo è da tempo apprezzato nella scrittura per la sua capacità di aggiungere enfasi, creare pause stilistiche e collegare idee in modo fluido. Eileen Gallagher, professoressa di giornalismo alla Syracuse University, ha espresso disappunto riguardo all’idea che l’uso del trattino lungo sia associato a testi privi di anima o generati meccanicamente. Allo stesso modo, JT Bushnell, docente di letteratura presso l’Oregon State University, ha elogiato l’estetica del trattino lungo, sottolineando come contribuisca a un cambiamento di tono naturale all’interno di un testo.
La frequente comparsa del trattino lungo nei testi generati dall’IA potrebbe derivare dalle fonti utilizzate per l’addestramento dei modelli. Se questi modelli sono alimentati da dati provenienti da riviste, blog o altre pubblicazioni dove il trattino lungo è comunemente utilizzato, è probabile che apprendano e riproducano questo stile. Il professor Gallagher ha notato che il trattino lungo è stato ampiamente utilizzato nelle pubblicazioni sin dagli anni ’70, suggerendo che l’IA potrebbe riflettere questa tradizione stilistica.
In conclusione, mentre l’uso del trattino lungo nei testi generati dall’IA può sembrare un indicatore distintivo, è importante riconoscere le radici storiche e stilistiche di questo segno di punteggiatura. La percezione che l’uso del trattino lungo sia esclusivo dell’IA potrebbe derivare da una mancanza di familiarità con le tradizioni editoriali e stilistiche della scrittura. Abbracciare la ricchezza e la varietà stilistica, sia umana che artificiale, arricchisce il panorama della comunicazione digitale contemporanea.