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La sicurezza nei contesti industriali e produttivi rappresenta una sfida costante e un imperativo etico, dove il fattore umano, sebbene essenziale, è spesso l’anello debole della catena operativa. Per contrastare l’elevato numero di infortuni, l’Università di Pisa, in collaborazione con l’Università di Perugia e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), ha sviluppato AISAFETY, un sistema di supervisione intelligente che promette di rivoluzionare la prevenzione degli incidenti sul lavoro. Finanziato da INAIL nell’ambito dei bandi BRiC, questo progetto si pone l’obiettivo ambizioso di integrare l’avanguardia tecnologica direttamente negli ambienti di produzione per proteggere gli operatori.

Il fulcro di AISAFETY risiede nella sua capacità di combinare diverse tecnologie di sensing e analisi in tempo reale, superando i limiti dei tradizionali sistemi di protezione passiva. I ricercatori hanno costruito un dispositivo in grado di monitorare con precisione sia lo stato della macchina sia il comportamento dell’operatore, identificando le situazioni anomale prima che degenerino in incidenti. La prima componente cruciale è un sistema a radiofrequenza avanzato, specificamente progettato per tracciare con esattezza la posizione di persone e oggetti all’interno dell’area di lavoro. A questa si affianca un sistema di visione artificiale (computer vision), che attraverso telecamere analizza l’area operativa e il macchinario stesso, fornendo un contesto visivo dettagliato delle dinamiche in atto.

Il vero cervello del sistema è il modulo di intelligenza artificiale, il quale raccoglie e fonde i dati provenienti dai sensori a radiofrequenza e dalle telecamere. Questo modulo è addestrato non solo a riconoscere la normalità, ma soprattutto a identificare potenziali situazioni di rischio direttamente collegate all’azione umana, come errori operativi o, ancor più pericolosamente, tentativi di manomissione dei dispositivi di sicurezza. Come ha sottolineato il Professor Paolo Nepa dell’Università di Pisa, in molti incidenti industriali, la causa è in qualche modo legata al comportamento dell’operatore, e AISAFETY è stato ideato proprio per mitigare questi rischi comportamentali e per garantire che i lavoratori possano operare in sicurezza anche su macchinari già esistenti, dove può essere integrato.

Nel momento in cui l’AI rileva un rischio imminente, il protocollo di sicurezza si attiva istantaneamente con una duplice azione di protezione. In primo luogo, l’AI emette in modo automatico i comandi di stop al sistema di produzione, arrestando il macchinario e portandolo in una condizione di sicurezza controllata, prevenendo il contatto o il danno. In secondo luogo, come spiegato dal Professor Roberto Gabbrielli, coordinatore del progetto, il sistema di supervisione invia notifiche immediate allo smartphone del lavoratore. Questo avviso rapido e personalizzato consiglia all’operatore di non procedere con l’azione in corso, riducendo al minimo l’esposizione al pericolo. Questo approccio proattivo e basato sulla fusione di dati multisensoriali rappresenta un salto di qualità rispetto ai sistemi di sicurezza reattivi, trasformando la prevenzione in un processo dinamico e intelligente. La dimostrazione pratica del sistema, avvenuta presso il Parco Tecnologico di Navacchio con l’impiego simulato di un tornio e un robot, ha confermato la validità di questa tecnologia che promette di rendere gli ambienti di lavoro non solo più efficienti, ma radicalmente più sicuri.

Di Fantasy