Allocations, una startup fintech che sfrutta l’intelligenza artificiale per semplificare la raccolta di fondi di capitale privato, ha recentemente superato i 2 miliardi di dollari di asset amministrati sulla sua piattaforma.
Questo risultato evidenzia la crescente richiesta di investimenti alternativi, come private equity e venture capital, oltre al valore dell’intelligenza artificiale nel semplificare pratiche burocratiche.
Secondo Kingsley Advani, fondatore e CEO di Allocations, l’intelligenza artificiale ha migliorato notevolmente la produttività dell’azienda, con ogni dipendente che assiste mediamente 70 fondi, ovvero da 10 a 70 volte di più rispetto alla media del settore. Grazie ai modelli di intelligenza artificiale, Allocations può generare rapidamente documenti relativi ai fondi, riducendo notevolmente i tempi e i costi associati a tali processi.
Utilizzando l’intelligenza artificiale, Allocations può creare istantaneamente memorandum di collocamento privato personalizzati, accordi operativi e altri documenti necessari per il lancio di un fondo. Questo approccio automatizzato consente all’azienda di gestire il back office degli investimenti nel mercato privato a una frazione del costo dei metodi tradizionali.
Le funzionalità di intelligenza artificiale offerte da Allocations rappresentano un notevole miglioramento dell’efficienza. La generazione di documenti legali e l’esecuzione di controlli di conformità, che richiedono solitamente ore di lavoro e costi elevati, possono ora essere completati in pochi minuti. Ciò apre nuove opportunità per semplificare l’amministrazione dei fondi.
I clienti di Allocations includono gestori patrimoniali, family office e investitori angelo che desiderano lanciare società veicolo (SPV) per investire in startup o risorse specifiche.
La piattaforma di Allocations ha gestito con successo diverse SPV, incluso un accordo da 23 milioni di dollari per investire nel Leeds United e veicoli per scopi speciali per SpaceX, OpenAI, Anthropic e altre importanti startup.
Advani crede che l’automazione dell’intelligenza artificiale renderà gli investimenti alternativi accessibili a un numero maggiore di manager, consentendo loro di lanciare fondi con investimenti minimi inferiori rispetto al passato.
Inoltre, Allocations prevede di lanciare un’app mobile quest’anno, consentendo ai gestori di fondi di creare entità in pochi minuti direttamente dal proprio telefono. Questo riflette un cambiamento generazionale più ampio, poiché sempre più investitori preferiscono gestire il denaro tramite smartphone.
Le app fintech di consumo hanno abituato una nuova generazione a esperienze digitali di alta qualità, creando un’enorme opportunità per piattaforme come Allocations di diventare il back office mobile per gli investimenti alternativi.
Concludendo, Advani afferma che “l’intelligenza artificiale sarà cruciale” nel raggiungimento dell’ambizioso obiettivo di Allocations di superare 1.000 miliardi di dollari in asset del mercato privato entro il 2030. L’azienda mira a cambiare radicalmente chi può investire nelle prossime startup di successo o in grandi fondi.