Dall’anno scorso, il governo degli Stati Uniti ha fatto grandi sforzi e adottato diverse misure per isolare la Cina nello sviluppo della tecnologia AI. Un evento significativo si è verificato nell’aprile 2022, quando gli Stati Uniti hanno esortato i Paesi olandese e giapponese a cessare la vendita di macchinari per la litografia alla Cina. Nel corso dei mesi successivi, queste restrizioni si sono ampliate includendo divieti e limitazioni alle aziende produttrici di chip per esportare GPU ad alte prestazioni verso la Cina.
Queste restrizioni hanno posto le aziende produttrici di chip sotto una pressione enorme, poiché hanno perso uno dei più grandi mercati al mondo, rappresentante circa il 53,7% della fornitura globale di chip, con un valore di circa 240 miliardi di dollari.
Nonostante le restrizioni imposte dagli Stati Uniti, le aziende nazionali stanno cercando modi per esportare comunque chip AI in Cina. Seguendo l’esempio di Nvidia e Intel, anche AMD sta esplorando opportunità per vendere i suoi chip nel mercato cinese.
La CEO di AMD, Lisa Su, ha dichiarato in una conferenza sugli utili che la Cina è un mercato “importante” e che l’azienda vuole essere pienamente conforme ai controlli sulle esportazioni statunitensi. Ha sottolineato che AMD intende sviluppare prodotti per il mercato cinese alla ricerca di soluzioni AI, ma rispetterà le restrizioni statunitensi.
Le aziende di chip stanno cercando di aggirare il sistema cercando di essere molto specifici nei dettagli forniti dal governo. Ad esempio, le regole di divieto proibiscono esplicitamente la vendita di chip avanzati ai clienti cinesi che superano determinate prestazioni e velocità di interconnessione. Questo ha portato Nvidia e Intel a sviluppare versioni modificate dei loro chip per rispettare le esigenze del mercato cinese.
Al momento, gli AMD MI300 superano i limiti prestazionali imposti dai controlli sulle esportazioni, ma AMD non ha ancora progettato chip personalizzati specificamente per il mercato cinese come hanno fatto Nvidia e Intel.
Le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina possono influenzare il mercato dei semiconduttori. La Cina è un mercato enorme per i produttori di chip, ma le restrizioni statunitensi stanno mettendo a dura prova il settore, specialmente durante la crisi delle GPU che si sta verificando in tutto il mondo.
Mentre gli ufficiali statunitensi sono preoccupati per l’uso improprio dell’IA e le implicazioni sulla sicurezza nazionale, i produttori di chip temono di perdere l’accesso a un mercato redditizio e competitivo. Le tensioni tra Stati Uniti e Cina potrebbero spingere la Cina a sviluppare le proprie aziende di chip, e i produttori esistenti dovranno lavorare sodo per mantenere la loro competitività.