L’open source sta diventando sempre più un indicatore del crescente interesse degli sviluppatori verso i potenti modelli linguistici. Un’occhiata alle statistiche di Hugging Face rivela che modelli come Vicuna e il Llama-2 di Meta sono stati scaricati milioni di volte nell’ultimo mese.

In particolare, il Llama-2 di Meta, un insieme di modelli generativi preaddestrati, ha raggiunto oltre 30 milioni di download. Allo stesso tempo, l’organizzazione LMSYS ha visto 17 versioni diverse del modello Vicuna raggiungere poco oltre un milione di download.

Ciò suggerisce che il vero concorrente di giganti come OpenAI potrebbe non essere un altro colosso tecnologico, ma piuttosto la comunità open source. Meta ha iniziato a cavalcare questa onda, a differenza di Google e OpenAI che hanno mantenuto la loro tecnologia più riservata.

Meta ha vissuto una metamorfosi nella sua percezione pubblica. Inizialmente riluttante a rendere pubblica la sua tecnologia, viste le richieste di rimozione per la versione trapelata di Llama, l’azienda ha cambiato rotta quando il codice è diventato ubiquo online, scegliendo invece di adottare un approccio open source.

Dietro questa trasformazione potrebbe esserci Yann LeCun, capo della divisione di intelligenza artificiale di Meta. Con la sua attiva promozione dell’open source online e nelle comunità, ha continuamente portato alla luce l’importanza dell’accessibilità e della trasparenza nell’IA.

Non solo Meta ha reso disponibili i modelli Llama, ma ha anche condiviso i loro pesi, facilitando lo sviluppo di soluzioni basate su IA. Questo mentre altri modelli, come quelli GPT, rimangono rinchiusi dietro le API.

Gli echi di questa mossa sono stati avvertiti anche in aziende come Google. Un recente documento interno ha suggerito che l’azienda vede l’open source come una potenziale minaccia alla sua supremazia.

Gli investitori stanno anche prendendo nota. Con le soluzioni open source che offrono enormi risparmi, non sorprende che stiano diventando il cavallo su cui puntare. Un esempio lampante è quello di una startup che, passando da un modello chiuso a uno open source, ha visto i propri costi operativi diminuire da $150.000 a $4.000 al mese.

Con figure come LeCun che sottolineano l’importanza dell’open source come infrastruttura fondamentale, si può prevedere che l’open source avrà un ruolo centrale nel futuro dell’IA. E mentre alcune aziende potrebbero ancora barricarsi dietro le loro soluzioni proprietarie, l’open source sta dimostrando di avere il potenziale per dominare il campo.

Di Fantasy