Le grandi aziende tecnologiche globali stanno aumentando gli investimenti nell’intelligenza artificiale (AI), con previsioni che indicano che questi investimenti potrebbero crescere fino a cinque volte l’attuale entro i prossimi cinque anni. Si prevede che il totale degli investimenti nell’AI da parte di giganti come Amazon, Microsoft (MS), Google e Meta raggiungerà un trilione di dollari all’anno.
Un rapporto di Bernstein, un esperto di investimenti globali citato da Business Insider, prevede che la spesa per l’IA da parte delle Big Tech raggiungerà i 200 miliardi di dollari entro il 2024. Questo aumento degli investimenti è principalmente destinato all’acquisto di beni immobili, GPU e apparecchiature di rete per la costruzione di data center.
Questo trend è confermato anche dagli annunci trimestrali di performance delle singole aziende, che hanno raddoppiato gli investimenti nell’IA a partire dalla seconda metà dello scorso anno. Ad esempio, Microsoft sta costruendo un supercomputer 100 volte più grande per lo sviluppo di un’intelligenza artificiale aperta e generale (AGI), con un investimento stimato di 100 miliardi di dollari entro il 2030.
Le Big Tech hanno fatto sforzi per ridurre i costi negli ultimi due anni, ma invece il tasso di spesa in conto capitale è aumentato significativamente. Si prevede che questa spesa continuerà a crescere, rappresentando circa il 14-15% delle vendite annuali nei prossimi due anni.
Inoltre, l’espansione degli investimenti nell’IA potrebbe portare altre 90 società di telecomunicazioni a unirsi alla corsa. Questo aumento della spesa è paragonabile a quello delle grandi compagnie petrolifere nel 2013. Tuttavia, gli investitori ritengono che l’assenza di investimenti nell’IA possa causare confusione, quindi è probabile che la tendenza continui.
Infine, se queste aziende dovessero assumere nuovi dipendenti anziché riassegnare il personale esistente per l’IA, i costi aziendali aumenterebbero ulteriormente. Bernstein suggerisce che questo ciclo di investimenti potrebbe durare più a lungo rispetto al passato, poiché l’IA è vista come la “prossima generazione di Internet”.