La Cina ha pubblicato un video satirico che prende in giro le politiche tariffarie del presidente statunitense Donald Trump. Il video, di 2 minuti e 24 secondi, è stato diffuso dal media statale cinese CGTN e ha utilizzato canzoni e immagini generate dall’intelligenza artificiale (IA) per ridicolizzare gli Stati Uniti. In particolare, il video prende spunto dalle dichiarazioni di Trump fatte il 2 aprile, quando ha annunciato i dazi reciproci tra i due paesi, definendo quel giorno come “il giorno della liberazione americana”.
La canzone generata dall’IA nel video critica aspramente l’impatto delle tariffe sui mercati finanziari, suggerendo che i dazi abbiano danneggiato il mercato azionario statunitense e causato un aumento dei prezzi negli Stati Uniti. Un verso in particolare sottolinea come, a causa di queste politiche, la fortuna di personaggi come Elon Musk e Jeff Bezos sia stata notevolmente ridotta. In effetti, il 2 aprile, la fortuna di Bezos è diminuita di circa 15,9 miliardi di dollari, mentre quella di Mark Zuckerberg è calata di 17,9 miliardi di dollari. Il video prosegue, affermando che i prezzi di beni di consumo come uova e pane aumenteranno drasticamente.
Il tono del video si fa ancora più sarcastico verso la fine, quando il testo afferma che “questo non è un giorno di liberazione, ma un giorno di indebitamento” e ringrazia ironicamente gli Stati Uniti per il “caos” che hanno creato con queste politiche economiche.
Lo stesso giorno, anche l’agenzia di stampa statale cinese Xinhua ha diffuso un video simile su Twitter. In questo caso, il video è stato descritto come un “thriller fantascientifico” che racconta la spietata militarizzazione dei dazi doganali da parte degli Stati Uniti, attraverso il viaggio psicologico di un robot umanoide chiamato TARIFF. Il robot, ignorando gli avvertimenti umani, decide di autodistruggersi, simboleggiando così il danno che le politiche tariffarie infliggono sia agli Stati Uniti che alla Cina.
Questi video sono arrivati dopo che i dazi statunitensi hanno innescato il più grande crollo del mercato azionario dall’inizio della pandemia. In risposta, la Cina ha imposto nuove tariffe sulle importazioni statunitensi e ha introdotto restrizioni sulle esportazioni, continuando così la sua dura posizione contro le politiche commerciali di Trump.