Un team di ricercatori della Johns Hopkins University ha recentemente presentato un robot chirurgico avanzato, capace di eseguire suture con una precisione comparabile a quella umana.
Il sistema, denominato “da Vinci Surgical System”, utilizza un’architettura di trasformatori simile a quella impiegata nei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM). Tuttavia, invece di generare testo, questo modello elabora calcoli matematici per dirigere i movimenti del robot durante procedure chirurgiche complesse.
Il robot è stato addestrato utilizzando centinaia di video che mostrano tre compiti specifici: manipolazione dell’ago, sollevamento dei tessuti e sutura. Questo approccio consente al sistema di apprendere direttamente dalle azioni di chirurghi esperti, eliminando la necessità di programmare manualmente ogni movimento. Di conseguenza, il tempo di addestramento del robot si riduce da anni a pochi giorni.
Una caratteristica notevole del sistema è la sua capacità di gestire situazioni impreviste durante l’intervento. Ad esempio, se l’ago cade, il robot è in grado di recuperarlo autonomamente e proseguire con la procedura, dimostrando un livello di adattabilità e intelligenza artificiale avanzato.
Attualmente, oltre 7.000 unità del “da Vinci Surgical System” sono operative a livello globale, con più di 50.000 chirurghi che contribuiscono all’espansione del database di addestramento attraverso la registrazione delle loro procedure. Questo continuo flusso di dati consente al sistema di migliorare costantemente le proprie prestazioni, avvicinandosi sempre più alla precisione e all’abilità di un chirurgo umano esperto.
L’integrazione di tecnologie avanzate come l’architettura dei trasformatori nel campo della chirurgia robotica rappresenta un passo significativo verso interventi più sicuri ed efficienti, riducendo il margine di errore e migliorando i risultati per i pazienti.