L’Unione Europea (UE) ha recentemente introdotto il Digital Market Act (DMA), una nuova regolamentazione destinata a impedire alle giganti della tecnologia di monopolizzare il mercato digitale. Questa legge ha identificato sei importanti aziende tecnologiche globali, tra cui Google, Apple, Microsoft (MS), Amazon, Meta (precedentemente nota come Facebook), e ByteDance (la società madre di TikTok), come soggetti alla sua regolamentazione, che entrerà in vigore a partire da marzo dell’anno prossimo.
Secondo quanto riportato da fonti come CNBC e Bloomberg, la Commissione Europea ha ufficialmente designato queste sei società come “Gatekeeper” o grandi operatori di piattaforme, soggetti a una regolamentazione speciale prevista dal DMA. In totale, sono stati identificati 22 servizi principali, compresi social media, app store e sistemi operativi, all’interno delle sei aziende soggette a questa regolamentazione. Inoltre, ci sono segnali che suggeriscono un possibile ampliamento dell’elenco degli obiettivi da regolamentare, con un ulteriore scrutinio previsto per il motore di ricerca “Bing” di Microsoft e il sistema operativo iPad di Apple.
Il DMA è una legislazione che mira a designare e regolare le grandi piattaforme digitali al fine di prevenire abusi di posizione dominante sul mercato. Queste piattaforme agiscono come una sorta di “porta d’ingresso” tra consumatori e venditori, e la nuova regolamentazione mira a garantire un mercato digitale equo e aperto, con un focus sulla tutela dei consumatori. Una delle clausole chiave del DMA prevede che gli utenti finali possano installare app o app store di terze parti sui sistemi operativi delle aziende “Gatekeeper”. Ad esempio, Google dovrebbe permettere l’installazione dell’App Store di Apple su dispositivi Android, e viceversa.
Le aziende “Gatekeeper” saranno obbligate a conformarsi alle disposizioni del DMA entro il 6 marzo dell’anno prossimo, dando loro sei mesi per adeguarsi. Inoltre, saranno strettamente proibite dall’utilizzare le informazioni personali degli utenti a scopi commerciali senza il consenso dell’utente.
Saranno previste severe sanzioni per chiunque non rispetti tali obblighi. In caso di mancato adempimento dopo il 6 marzo, le sanzioni potrebbero arrivare fino al 10% delle vendite globali dell’azienda. Per le violazioni recidive, la sanzione potrebbe persino aumentare al 20%.
Le reazioni delle grandi aziende tecnologiche al DMA sono contrastanti. Apple ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza e alla privacy degli utenti nel consentire l’installazione di app da fonti esterne all’App Store di Apple. Al contrario, ByteDance ha dichiarato di non essere d’accordo con la decisione dell’UE.
D’altra parte, Microsoft ha accolto favorevolmente l’indagine dell’UE, considerandola un passo positivo. Google e Meta (Facebook) hanno annunciato che stanno rivedendo la decisione e non hanno fornito ulteriori commenti in merito al DMA.
In sintesi, il Digital Market Act dell’Unione Europea sta portando importanti cambiamenti nel panorama regolatorio delle giganti della tecnologia, con l’obiettivo di creare un mercato digitale più equo e orientato al consumatore.