L’intelligenza artificiale (IA) è ormai una realtà consolidata in molti settori, dalla sanità alla finanza, dall’industria all’istruzione. Tuttavia, nel mondo della farmacia, la sua adozione rimane ancora limitata. Nonostante l’entusiasmo e le potenzialità riconosciute, solo una piccola percentuale di farmacisti italiani utilizza regolarmente strumenti basati su IA. Questo articolo esplora lo stato attuale dell’IA in farmacia, le sue applicazioni emergenti e le sfide che ostacolano una diffusione più ampia.
Secondo un’indagine condotta da CGM PharmaOne su un campione di 277 farmacisti italiani, oltre l’81% riconosce l’utilità dell’IA nel migliorare la qualità dei servizi offerti, rendendoli più personalizzati e tempestivi. Tuttavia, solo il 15% degli intervistati dichiara di utilizzare abitualmente strumenti basati su IA .
Questo divario tra potenziale e realtà è emblematico di una transizione ancora in corso. Sebbene l’IA sia vista come un alleato strategico per potenziare la farmacia dei servizi e migliorare la sanità di prossimità, la sua implementazione pratica è frenata da diversi fattori.
Nonostante le sfide, alcune applicazioni dell’IA stanno iniziando a fare breccia nel settore farmaceutico. Tra queste:
- Chatbot professionali: La Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI) ha sviluppato un chatbot basato su IA, progettato per rispondere a quesiti normativi e professionali dei farmacisti. Questo strumento, frutto della collaborazione con l’Ordine di Milano-Monza Brianza e il Politecnico di Milano, è stato sperimentato con successo e messo a disposizione di tutti gli Ordini provinciali .
- Automazione della gestione delle scorte: Soluzioni come GAIA, sviluppata da S2E, utilizzano algoritmi di IA per ottimizzare il riordino dei farmaci, prevedere la domanda e ridurre il rischio di esaurimento delle scorte. Questo approccio non solo migliora l’efficienza operativa, ma contribuisce anche a garantire la disponibilità dei farmaci essenziali per i pazienti .
- Supporto decisionale clinico: L’IA può assistere i farmacisti nell’identificazione di interazioni tra farmaci, suggerire alternative terapeutiche e monitorare la sicurezza delle terapie, migliorando così la qualità dell’assistenza offerta ai pazienti .
Nonostante queste iniziative promettenti, l’adozione dell’IA in farmacia è ostacolata da vari fattori:
- Integrazione nei flussi di lavoro: La difficoltà di integrare le nuove tecnologie nei processi operativi esistenti rappresenta una barriera significativa. Solo il 49% dei farmacisti intervistati ritiene che l’integrazione sia un elemento cruciale per favorire l’adozione dell’IA .
- Facilità d’uso e formazione: La necessità di formazione continua per l’uso di nuovi strumenti digitali è un altro ostacolo. Il 35% degli intervistati sottolinea l’importanza di soluzioni facili da usare per minimizzare le risorse dedicate alla formazione .
- Efficienza operativa: Sebbene l’IA prometta miglioramenti in termini di efficienza, solo il 47% dei farmacisti considera l’efficienza nella gestione quotidiana come un fattore determinante per l’adozione dell’IA .
L’intelligenza artificiale ha il potenziale per trasformare il settore farmaceutico, migliorando l’efficienza operativa, la qualità dell’assistenza e la soddisfazione dei pazienti. Tuttavia, per realizzare pienamente questo potenziale, è necessario affrontare le sfide legate all’integrazione tecnologica, alla formazione del personale e alla gestione del cambiamento. Solo attraverso un impegno congiunto tra istituzioni, professionisti e aziende tecnologiche sarà possibile superare questi ostacoli e rendere l’IA una componente fondamentale della farmacia del futuro.