Un giudice federale della California ha emesso una decisione che ha annullato una sentenza di violazione di brevetto da 32,5 milioni di dollari che era stata assegnata al produttore di altoparlanti wireless Sonos contro Google lo scorso anno. La Corte distrettuale degli Stati Uniti ha stabilito che Sonos aveva cercato in modo inappropriato di collegare i suoi brevetti audio multi-room a una richiesta più vecchia datata al 2006, cercando così di rivendicare priorità sulle invenzioni di Google. Questa decisione ha portato Google a ripristinare la funzionalità che consente di regolare il volume di più altoparlanti contemporaneamente tramite comando vocale, una funzione precedentemente rimossa in seguito a una decisione della Commissione per il Commercio Internazionale, che aveva stabilito che Sonos deteneva il brevetto per tale tecnologia.
La lunga battaglia legale tra le due società ha avuto inizio quando Sonos ha intentato una causa contro Google, affermando che la tecnologia utilizzata negli altoparlanti intelligenti di Google e nei prodotti correlati era basata sulla tecnologia sviluppata da Sonos. La causa includeva una richiesta al tribunale di vietare la vendita negli Stati Uniti di altoparlanti, smartphone e laptop di Google. Nel corso del tempo, sono state presentate numerose cause legali, controcause e azioni legali reciproche tra le due società.
In maggio, una giuria federale aveva dato ragione a Sonos, assegnando un risarcimento danni di 32,5 milioni di dollari per un unico brevetto. Tuttavia, Google aveva sollevato dubbi sulla validità delle rivendicazioni di brevetto avanzate da Sonos, portando infine a questa nuova decisione. Questa vicenda mette in luce le complesse dinamiche dell’innovazione tra giganti tecnologici e aziende più piccole in competizione. Le azioni legali intraprese da Sonos miravano a proteggere le proprie invenzioni mentre il mercato degli altoparlanti si espandeva. Sonos ha annunciato che intende fare appello contro questa decisione. La sentenza del giudice distrettuale degli Stati Uniti William Alsup rappresenta una significativa vittoria per Google, a seguito di una decisione iniziale che aveva favorevolmente riguardato Sonos l’anno scorso.
Il giudice Alsup ha commentato nella sua decisione: “Non stiamo parlando di un inventore che ha condotto l’industria verso qualcosa di innovativo. Invece, stiamo assistendo a una situazione in cui l’industria era già leader in qualcosa di innovativo, e solo successivamente un inventore ha rivendicato di essere stato il primo a concepire l’idea, e questo al fine di ottenere nuove rivendicazioni per i prodotti di un concorrente basate su un’applicazione datata”. Ha poi aggiunto: “Questa manipolazione del sistema dei brevetti va contro lo spirito costituzionale del sistema stesso, che dovrebbe promuovere e proteggere l’innovazione. Invece, in questo caso, è stato usato per penalizzare un innovatore e arricchire chi avanzava pretese con tattiche di dilazione e giochi di prestigio. Ci è voluto un processo completo per rivelare questa triste realtà, ma finalmente si è fatta giustizia”.
La decisione significa che gli utenti dei dispositivi Google potranno immediatamente riprendere a utilizzare i loro altoparlanti intelligenti Google in modo integrato. I dispositivi Nest e Chromecast possono nuovamente essere raggruppati in più gruppi di altoparlanti e comandati vocalmente o tramite le app Google Home per Android e iOS.
Halimah DeLaine Prado, consulente legale generale di Google, ha commentato la decisione affermando: “Questa decisione dimostra la debolezza di un elemento centrale della campagna di Sonos. Il tribunale ha dichiarato che i brevetti di Sonos non sono validi (cioè non avrebbero dovuto mai essere concessi) e inapplicabili, e ha stabilito che abbiamo sviluppato la tecnologia per primi e in modo indipendente. Questa decisione è una buona notizia per i nostri utenti, che potranno nuovamente sfruttare appieno i loro altoparlanti intelligenti Google, e per l’innovazione continua di nuove funzionalità nell’intero settore. Tuttavia, rappresenta anche un triste promemoria di come alcuni soggetti aggressivi possano abusare del sistema dei brevetti, comportando sprechi di tempo e risorse”.