Quando pensi all’intelligenza artificiale, probabilmente immagini modelli di testo che rispondono a domande o sistemi visivi che riconoscono immagini. Ma cosa accadrebbe se l’IA potesse diventare un compagno sonoro quotidiano, capace di accompagnarti nelle tue giornate con briefing vocali mirati, conversazioni interattive e approfondimenti su argomenti che ti interessano? È esattamente questa l’idea alla base di Huxe, la nuova app audio-IA nata dal team che ha creato NotebookLM di Google.
NotebookLM ha catturato l’attenzione per la sua capacità di trasformare documenti, note e ricerche in podcast conversazionali: gli utenti possono “ascoltare” idee, riflessioni e connessioni tra i contenuti che hanno caricato, anziché leggerli.
Ora, tre sviluppatori che hanno lavorato fin dall’inizio su NotebookLM — Raiza Martin, Jason Spielman e Stephen Hughes — hanno scelto di muovere i propri passi indipendenti, creando una startup chiamata Huxe. Inizialmente pensata come un chatbot B2B, l’idea si è evoluta nel corso del 2025 verso un prodotto consumer basato su audio e personalizzazione. L’obiettivo è chiaro: liberare l’informazione dalle schermate e ridare tempo agli utenti, offrendo un’esperienza di ascolto che combina utilità, interattività e personalizzazione.
A giugno, Huxe era già in beta su invito; ma a settembre l’app è diventata disponibile a tutti su iOS e Android.
Huxe si collega — con l’autorizzazione dell’utente — alle e-mail e al calendario per costruire un briefing quotidiano personalizzato. Immagina di svegliarti e ascoltare una sintesi vocale del tuo giorno: le mail importanti da trattare, gli incontri in agenda, le priorità che emergono direttamente dal tuo ecosistema digitale. È come trasformare la “to-do list” in un podcast che ti parla.
Ma Huxe non si ferma lì. Vuoi sapere cosa sta succedendo in un campo specifico, per esempio “intelligenza artificiale” o “ambiente”? Puoi chiedere, e l’app genererà un podcast su quell’argomento, con “host” IA che discutono, spiegano e intrecciano le fonti. Se qualcosa non è chiaro, puoi interrompere e porre una domanda — l’app risponde in tempo reale, spiegando, diversificando la prospettiva o approfondendo dove serve.
Una funzione affascinante è quella delle “live stations”: canali audio in tempo reale dedicati a temi scelti dall’utente. Se selezioni “tecnologia”, ad esempio, ogni volta che apri quella stazione potrai ascoltare gli aggiornamenti più recenti su quel tema, generati da fonti selezionate e approfonditi via IA. È un modo per restare aggiornati senza dover cercare articoli o scrollare feed.
L’app integra anche un feed di interessi personalizzato: basandosi sulla tua attività, temi seguiti e preferenze, Huxe propone contenuti audio che potrebbero piacerti — non solo ciò che hai richiesto attivamente, ma ciò che probabilmente ti interesserà.
Un aspetto cruciale è la gestione dei dati personali. Huxe dichiara di adottare un approccio privacy-first: i dati delle tue e-mail e del calendario servono unicamente a rendere utile e personalizzato il servizio per te, non per addestrare modelli generali. Viene enfatizzato che ciò che memorizza l’app, resta a tuo beneficio.
Un altro elemento importante è la continuità del contesto: Huxe non dovrebbe trattare ogni interazione come se fosse indipendente, ma mantenere uno storico ragionato, sapere cosa si stava dicendo prima e cosa è rilevante nel momento presente. Ciò permette una conversazione più naturale, fluida e coerente — un aspetto non banale, data la finestra limitata dei modelli IA e la necessità di “filtrare” solo le parti rilevanti del contesto.
L’idea di trasformare mail, calendario e interessi in audio interattivo è un passo audace verso un modello di consumo informativo diverso: uno dove non devi guardare lo schermo, ma puoi semplicemente ascoltare. Questo è particolarmente potente per i momenti “hands-free” della giornata — mentre cammini, guidi, ti prepari — in cui leggere può essere difficile o distrarre.