Con uno sviluppo pionieristico, i ricercatori dell’ETH di Zurigo hanno fatto un passo avanti significativo nel campo dell’intelligenza artificiale, dimostrando che ora l’intelligenza artificiale può superare gli esseri umani in compiti che richiedono abilità fisiche. Questa svolta è stata dimostrata attraverso il loro robot AI, CyberRunner, che ha padroneggiato il gioco del labirinto con le biglie, una prova di destrezza e precisione, in un tempo straordinariamente breve.
Il gioco del labirinto, tradizionalmente una prova delle capacità motorie umane e del ragionamento spaziale, consiste nel guidare una biglia attraverso una tavola labirintica per raggiungere un obiettivo evitando trappole. Questo gioco apparentemente semplice richiede molta pratica affinché gli esseri umani possano eccellere. Tuttavia, CyberRunner, sviluppato presso l’ETH di Zurigo e dettagliato sul suo sito web dedicato , è riuscito a raggiungere questa impresa in un modo senza precedenti.
Utilizzando l’apprendimento per rinforzo basato su modelli avanzati, CyberRunner dimostra come l’intelligenza artificiale può estendere la sua abilità nel regno dell’interazione fisica. Questa tecnica consente all’IA di prevedere e pianificare azioni imparando continuamente dal suo ambiente. Dotato di una telecamera per osservare il gioco e di motori per controllare il tabellone, il robot ha rapidamente migliorato il suo gameplay attraverso un processo simile all’apprendimento umano ma a un ritmo accelerato.
Sorprendentemente, CyberRunner ha completato il suo ciclo di apprendimento in poco più di sei ore, attraversando 1,2 milioni di passaggi temporali a una velocità di controllo di 55 campioni al secondo. Questa impresa ha visto l’IA superare il record detenuto da un giocatore umano altamente qualificato con un margine impressionante di oltre il 6%.
È interessante notare che, durante la fase di apprendimento, CyberRunner ha persino scoperto delle scorciatoie nel gioco, spingendo i ricercatori principali, Thomas Bi e il Prof. Raffaello D’Andrea, a intervenire e guidare l’IA a evitare questi percorsi.
Questo risultato dei ricercatori dell’ETH di Zurigo non solo amplia i confini dell’intelligenza artificiale nei giochi, ma rappresenta anche un importante passo avanti nel modo in cui l’intelligenza artificiale può essere applicata alle attività fisiche del mondo reale. Il successo di CyberRunner indica un futuro in cui l’intelligenza artificiale potrà intraprendere attività fisiche complesse, trasformando potenzialmente vari settori e la vita quotidiana.
Questa pietra miliare nello sviluppo dell’intelligenza artificiale segna il passaggio dai risultati virtuali, come padroneggiare gli scacchi o il Go, alla conquista di sfide fisiche, offuscando il confine tra le capacità umane e quelle della macchina nel regno delle abilità fisiche e della destrezza.
Una prestampa del documento di ricerca è disponibile sul sito web del progetto . Inoltre, Bi e D’Andrea renderanno open source il progetto e lo renderanno disponibile sul sito. Il Prof. Raffaello D’Andrea ha commentato: “Crediamo che questo sia il banco di prova ideale per la ricerca sull’apprendimento automatico e sull’intelligenza artificiale nel mondo reale. Prima di CyberRunner, solo le organizzazioni con budget elevati e infrastrutture sperimentali personalizzate potevano svolgere ricerche in quest’area. Ora, per meno di 200 dollari, chiunque può dedicarsi alla ricerca all’avanguardia sull’intelligenza artificiale. Inoltre, una volta che migliaia di CyberRunner saranno nel mondo reale, sarà possibile impegnarsi in esperimenti su larga scala, in cui l’apprendimento avviene in parallelo, su scala globale. Il massimo della scienza dei cittadini!”.