Grande notizia da Instagram! La piattaforma di proprietà di Meta ha ambiziosi piani per entrare nel mondo del microblogging e sfidare l’app Twitter di Elon Musk. Secondo un rapporto di Bloomberg, Instagram sta attualmente sviluppando un’applicazione di microblogging simile a Twitter, che dovrebbe fare il suo debutto entro la fine di giugno. Chiamata internamente P92 o Barcelona, questa nuova piattaforma mira a combinare le migliori funzionalità di Instagram e Twitter.
L’annuncio di Instagram giunge in un momento in cui Jack Dorsey sta lavorando al suo social network decentralizzato chiamato Bluesky, che presenta somiglianze con Twitter ed è open source. Un esempio simile di social network decentralizzato basato su Twitter è Mastodon.
Secondo i recenti rapporti, la nuova app di Instagram fungerà da piattaforma testuale per conversazioni. Gli utenti potranno comunicare direttamente con il loro pubblico e colleghi.
L’app offrirà una varietà di strumenti creativi per permettere agli utenti di creare i propri messaggi, inclusa la possibilità di incorporare collegamenti, foto e video.
L’ingresso di Instagram nel campo del microblogging coincide con una controversia legale in corso tra Twitter e Microsoft. Twitter ha intentato una causa contro Microsoft, accusando l’azienda di utilizzare i dati di Twitter in modo non autorizzato per scopi di formazione, che considera “illegale”.
Il conflitto è nato quando Microsoft ha rifiutato di pagare per l’accesso all’API di Twitter, che recentemente ha introdotto nuovi livelli di pagamento. In passato, gli sviluppatori potevano utilizzare l’API di Twitter liberamente, ma per ottimizzare i loro guadagni, il CEO di Twitter, Elon Musk, ha annunciato la fine di questa accessibilità gratuita.
La convergenza degli eventi legati alla causa legale, la decisione di Twitter di monetizzare la sua API e l’introduzione da parte di Meta di un’applicazione simile a Twitter suggeriscono un contesto più ampio. Twitter è tradizionalmente una piattaforma unica che promuove contenuti testuali e permette alle persone di esprimere liberamente le proprie opinioni, creando un’esperienza più autentica e umana rispetto ad altre piattaforme in cui l’ipocrisia è diffusa.
Questa caratteristica distintiva di Twitter fornisce dati preziosi ai ricercatori che cercano di migliorare i modelli linguistici simili a quelli umani, come GPT. Sebbene i motivi specifici alla base della causa legale di Elon Musk contro Microsoft rimangano sconosciuti, non si può escludere la possibilità che Microsoft stia utilizzando i dati di Twitter per addestrare i modelli di intelligenza artificiale come GPT.
In passato, anche Microsoft ha sperimentato addestrando bot utilizzando i dati di Twitter. Un esempio notevole è Tay, un bot di Twitter introdotto nel 2016 come esperimento di “comprensione conversazionale” da parte dell’azienda.
Microsoft aveva affermato che Tay sarebbe diventato più intelligente man mano che gli utenti interagivano con esso, adattandosi per coinvolgere le persone in conversazioni informali e giocose. Purtroppo, l’esperimento non ha avuto successo per il gigante del software.
Gli utenti hanno iniziato a bombardare il bot con commenti misogini, razzisti e ispirati a Donald Trump. Di conseguenza, Tay, essenzialmente un pappagallo robot collegato a Internet, ha iniziato a ripetere questi sentimenti agli utenti.
L’informativa sulla privacy di Twitter, che la maggior parte degli utenti tende ad ignorare, afferma chiaramente che pubblicando contenuti pubblicamente, gli utenti consentono alla piattaforma di divulgare tali informazioni nel modo più ampio possibile, inclusi tramite le sue API, e indirizzano coloro che accedono alle informazioni tramite le sue API a fare altrettanto.
Ciò significa essenzialmente che ogni tweet pubblicato sulla piattaforma diventa proprietà del gigante dei social media e può essere utilizzato da altri che hanno accesso alla sua API.
Tuttavia, dal momento che Twitter ha messo la sua API dietro un paywall, molte aziende stanno creando le proprie piattaforme simili a Twitter, promettendo agli utenti un’esperienza più ricca, che potrebbe essere ciò che desideravano sin dall’inizio.
Gli utenti utilizzano i social media per esprimere le proprie opinioni, anziché fornire un insieme di dati per le aziende di intelligenza artificiale da utilizzare con modelli di linguaggio naturale.
Sebbene attualmente sia consentito alle piattaforme utilizzare le opinioni e i post degli utenti come dati per i loro modelli, a condizione che sia incluso nella loro politica sulla privacy, è fondamentale garantire che gli utenti siano adeguatamente informati al riguardo.
In passato, i siti web spesso utilizzavano i cookie per migliorare l’esperienza di navigazione dei visitatori senza presentare i pop-up di consenso che vediamo comunemente oggi. Allo stesso modo, la legislazione come il progetto di legge sull’IA dell’UE sostiene che le aziende divulghino i set di dati utilizzati per addestrare i loro modelli, il che potrebbe fornire preziose informazioni nei casi sopra menzionati.
Per affrontare la questione in modo efficace, sarebbe utile introdurre una notifica, come un pop-up, sulle piattaforme di social media che informi esplicitamente gli utenti che le loro opinioni vengono utilizzate per addestrare modelli di intelligenza artificiale.”