Il Ritorno di Sam Altman: Una Trama Dall’Intelligenza Artificiale

La storia del licenziamento e della riassunzione di Sam Altman, il fondatore di OpenAI, potrebbe sembrare tratta da un romanzo d’avventura moderno, una sorta di “Conte di Montecristo” dell’intelligenza artificiale. Questa vicenda affascinante è al centro delle recenti vicissitudini di OpenAI, la società dietro il rivoluzionario prodotto ChatGPT, che ha raggiunto 180 milioni di utenti in appena un anno.

L’inizio di questa storia è avvolto nell’incertezza, con protagonisti che sembrano spesso cambiare schieramento. Falsi amici, finti nemici e imprevedibili alleati si mescolano in un intrigo intricato. Ma alla base di tutto c’è un principio cardine: l’etica. Questo principio teorico, spesso discusso solo a livello accademico, diventa cruciale quando si tratta di prenderlo in considerazione nella pratica.

Il fulcro della vicenda ruota attorno alla questione se Sam Altman fosse stato veramente “candido” riguardo ai suoi progetti con ChatGPT. Il direttore scientifico Ilya Sutskever è stato il portavoce ufficiale del licenziamento di Altman da OpenAI, un’azione che è stata annunciata con una sorprendente fermezza.

Tuttavia, la situazione ha preso una svolta inaspettata quando ben 500 dipendenti di OpenAI, tra cui lo stesso Sutskever, hanno annunciato la loro intenzione di dimettersi in segno di protesta. La domanda che sorge spontanea è: perché questa guerra interna?

Il board di OpenAI ha prontamente nominato un sostituto per Altman, Emmett Shear, il co-fondatore di Twitch. Ma cosa si nasconde dietro questa scelta? È stato assunto per ampliare rapidamente la base utenti di ChatGPT, o forse per rallentare lo sviluppo dell’IA per timore che possa sfuggire di mano?

Per comprendere appieno questa vicenda, dobbiamo rivolgere lo sguardo a Interstellar, un film che si basa sulla scienza reale. Nel film, un personaggio afferma che gli esseri umani hanno difficoltà a stabilire parametri percentuali, generalmente limitandosi a dire la verità, mentire o nascondere informazioni. Questo concetto si applica anche all’etica dell’IA, dove stabilire linee guida chiare è complesso.

Il rischio che si corre è quello di creare una massa di principi etici che si sovrappongono, rendendo difficile distinguere tra ciò che è giusto e ciò che non lo è. Questo può portare a una sorta di burocrazia etica che ostacola l’innovazione anziché sostenerla.

La situazione si è ulteriormente complicata quando Microsoft ha annunciato l’assunzione diretta di Sam Altman. Questo ha generato domande sulle intenzioni di Microsoft: voleva solo impedire a Altman di unirsi alla concorrenza o stava cercando di accelerare lo sviluppo dell’IA internamente, mettendo pressione su OpenAI?

In definitiva, il ritorno di Sam Altman a OpenAI potrebbe essere una storia di vendetta e riscatto, simile al “Conte di Montecristo” di Dumas. E in questa nuova era dell’IA, la tecnologia delle comunicazioni gioca un ruolo centrale, proprio come il telegrafo nel romanzo originale. Altman potrebbe usare ChatGPT, la sua creazione, per ottenere la sua rivincita, in un twist moderno e avvincente di una trama che continua a evolversi.

da un articolo di Massimo Sideri su Corriere.it
 
 
 

Di ihal