In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale sta trasformando ogni aspetto della tecnologia e del lavoro, una giovane realtà svedese sta emergendo come uno dei protagonisti più promettenti nel panorama europeo: Loveable. Fondata solo due anni fa, questa startup si è rapidamente affermata come una delle più grandi e influenti nel settore dell’IA, cavalcando con successo l’onda del cosiddetto “vibe coding” — un approccio innovativo alla programmazione assistita dall’intelligenza artificiale che punta a rendere la creazione di software accessibile anche a chi non è un esperto sviluppatore.
Secondo quanto riportato da Bloomberg il 9 giugno, Loveable sta attualmente cercando di raccogliere almeno 100 milioni di dollari in un nuovo round di finanziamenti, un’operazione che potrebbe portare la valutazione della società a superare la soglia del miliardo e mezzo di dollari. Le trattative con investitori statunitensi sono in corso, a testimonianza dell’interesse globale verso questa giovane azienda scandinava, che in pochi anni è riuscita a distinguersi in un mercato estremamente competitivo.
Il termine “vibe coding” si riferisce a un fenomeno in rapida espansione nell’industria tecnologica: la capacità di generare codice e software attraverso interfacce intuitive basate su AI, che permettono agli utenti di scrivere programmi con un minimo di competenze tecniche. Loveable si colloca in questa nicchia con una piattaforma pensata soprattutto per utenti generici, e non soltanto per sviluppatori professionisti. Questo approccio ha portato l’azienda a conquistare un bacino di utenti molto ampio e variegato: circa due terzi dei 130.000 clienti paganti dichiarati hanno poca o nessuna esperienza di programmazione, ma riescono comunque a utilizzare con successo le funzionalità offerte.
Il modello di business di Loveable prevede un piano Pro a 25 dollari al mese rivolto ai singoli utenti e un’offerta avanzata destinata alle aziende. Quest’ultima, pur rappresentando attualmente il 20% del fatturato, è in rapida crescita e promette di diventare un pilastro fondamentale per lo sviluppo futuro della società. Con un fatturato annuo ricorrente stimato intorno ai 61 milioni di dollari, Loveable dimostra una solidità economica che non ha nulla da invidiare a molte realtà più consolidate.
Tuttavia, la crescita veloce di Loveable ha inevitabilmente portato alla luce alcune criticità, soprattutto riguardo alla sicurezza delle sue applicazioni basate su AI. A maggio, infatti, la società di cybersecurity Semaphore ha identificato alcune vulnerabilità nelle app di Loveable. Una situazione delicata che l’amministratore delegato Anton Oshika ha prontamente affrontato, rassicurando il mercato e gli utenti: “Il problema è stato risolto e abbiamo rafforzato le nostre funzionalità di sicurezza”, ha dichiarato, aggiungendo con sicurezza che le app create dall’intelligenza artificiale potrebbero essere addirittura più sicure di quelle sviluppate manualmente. Oshika ha inoltre promesso di fornire prove concrete a sostegno di questa affermazione, mettendo l’accento su un impegno serio e trasparente nella tutela degli utenti.
La crescita di Loveable non è un caso isolato. Il boom del vibe coding è testimoniato anche da altre startup di successo: Anisphere, sviluppatrice dell’assistente di programmazione AI “Cursor”, ha raccolto 900 milioni di dollari, mentre OpenAI starebbe pianificando l’acquisizione del concorrente Windsurf per circa 3 miliardi di dollari. Questa escalation di investimenti sottolinea come il settore dell’IA applicata alla programmazione sia uno dei più caldi e dinamici del momento.