Microsoft sta attivamente considerando l’utilizzo dell’energia nucleare per alimentare i suoi data center. Il gigante tecnologico sta attualmente cercando un program manager specializzato in tecnologia nucleare per guidare lo sviluppo e l’implementazione di una strategia globale per i piccoli reattori modulari (SMR) e i sistemi energetici a microreattori.

Il ruolo prevede la responsabilità di integrare perfettamente gli SMR e i microreattori nell’infrastruttura che alimenta i data center di Microsoft, che ospitano il suo cloud e la suite di tecnologie AI.

Microsoft non è nuova al mondo dell’energia nucleare, in quanto si è posta l’ambizioso obiettivo di utilizzare il 100% di energia rinnovabile entro il 2025.

In precedenza, Microsoft aveva collaborato con Helion, una start-up energetica impegnata nello sviluppo di un reattore a fusione nucleare. L’accordo prevede l’acquisto di elettricità da Helion quando il suo reattore diventerà operativo nel 2028. Helion è sostenuta da OpenAI, una società che ha un forte legame con Microsoft.

I data center rappresentano uno dei principali consumatori di elettricità a livello globale. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, i data center utilizzano circa l’1-1,5% dell’approvvigionamento elettrico mondiale. Un rapporto di C&C stimava che un data center medio consumasse da 50 a 80 megawatt di energia all’anno, sufficiente ad alimentare 80.000 famiglie. Alcuni data center più grandi richiedono oltre 100 megawatt.

Gran parte dei data center di Microsoft si trova negli Stati Uniti, dove i combustibili fossili rappresentano ancora il 60% della produzione di energia elettrica. Il passaggio all’energia nucleare consentirebbe a Microsoft di ridurre la sua impronta di carbonio e contribuire a un futuro più sostenibile e verde.

A livello globale, si stima che ci siano 9.380 data center in funzione, di cui 200 sono gestiti da Microsoft. Si prevede che la spesa complessiva per i data center nel 2023 raggiungerà la cifra straordinaria di 217 miliardi di dollari.

Sebbene Microsoft non divulghi dettagli specifici sulle sue spese di capitale, i suoi rapporti finanziari indicano che stanzia un notevole budget per il 2023, che si aggira attorno agli 11 miliardi di dollari.

In linea con la media del settore, Microsoft stima di destinare circa 24 milioni di dollari all’anno per la manutenzione e l’operatività di ciascuno dei suoi data center. Ciò si traduce in una spesa annuale di quasi 5 miliardi di dollari in costi relativi ai data center, rappresentando una significativa quota del totale delle spese di capitale.

Gli SMR (piccoli reattori modulari) sono una categoria di reattori nucleari in grado di produrre fino a 300 MW di energia elettrica. Sono più compatti rispetto ai reattori convenzionali, possono essere prefabbricati in fabbrica e trasportati sul sito di installazione. Inoltre, esiste una sottocategoria di microreattori che possono produrre fino a 10 MW di energia elettrica. Questi reattori potrebbero essere particolarmente adatti alle esigenze di alimentazione dei data center di Microsoft.

Gli SMR offrono diversi vantaggi rispetto ai reattori convenzionali, in quanto sono modulari, veloci da assemblare e richiedono investimenti di capitale e manutenzione inferiori. La costruzione di un SMR da 300 MW costa da 900 milioni a 1 miliardo di dollari, mentre Microsoft spende circa 7-8 milioni di dollari all’anno per ogni data center in bollette elettriche. Il passaggio all’energia nucleare potrebbe portare a risparmi finanziari significativi e a una minore dipendenza dai combustibili fossili.

Nel 2020, Microsoft si è impegnata a diventare un’organizzazione a zero emissioni di carbonio, sostenibile in termini idrici e a rifiuti zero. Sembra che questa strategia stia dando i suoi frutti, con una riduzione delle emissioni del 23% entro il 2022. L’impegno per la conservazione dell’acqua prevede un rifornimento di acqua superiore al consumo, e la transizione all’energia nucleare rappresenta un passo cruciale verso il raggiungimento di tali obiettivi ambiziosi.

In una dichiarazione, l’azienda ha ribadito il suo costante impegno verso tali obiettivi di sostenibilità, con un monitoraggio attento delle emissioni, l’accelerazione del progresso e una maggiore dipendenza dalle fonti energetiche pulite per alimentare i suoi data center. Microsoft mira a diventare carbon negative, idricamente positiva e a rifiuti zero entro il 2030, nel quadro della sua missione di aiutare i clienti a sfruttare appieno le piattaforme e gli strumenti per l’era dell’intelligenza artificiale.

Di Fantasy