In base a una nuova ricerca primaria condotta da Netrix Global, i dirigenti della sicurezza hanno espresso un forte desiderio di maggiori soluzioni di intelligenza artificiale (AI) nel 2023 per affrontare il sempre più crescente panorama delle minacce alla sicurezza informatica. Secondo il Netrix Global 2023 Cybersecurity Outlook Research Report, il 22% dei partecipanti ha indicato che vorrebbe vedere un maggiore utilizzo dell’AI nella sicurezza informatica quest’anno, quasi cinque volte di più rispetto all’automazione, che si è classificata al secondo posto con il 5%. A breve distanza seguono il rilevamento delle minacce, una migliore sicurezza del cloud e i metodi di autenticazione, ognuno con una percentuale del 4% rispettivamente.
È interessante notare che, analizzando altri risultati relativi alle decisioni di spesa, i dirigenti della sicurezza hanno affermato che i problemi legati alla catena di approvvigionamento e alla crescente forza lavoro distribuita avranno un’influenza più significativa sulla spesa per la sicurezza IT nel 2023 rispetto alla recessione imminente. Lo studio ha rilevato che solo il 38% dei dirigenti ha affermato che la recessione incombente avrà un impatto significativo sulla spesa per la sicurezza IT di quest’anno. Al contrario, quasi la metà (48%) ha risposto che la loro crescente forza lavoro distribuita avrà un’influenza significativa, seguita a breve distanza dai problemi legati alla catena di approvvigionamento (46%).
Secondo lo studio, l’effetto principale che una recessione imminente avrà sulla pianificazione esecutiva sarà legato alla tempistica. Una percentuale significativa (47%) dei partecipanti ha dichiarato di aver già intrapreso alcune iniziative di sicurezza informatica nella loro pianificazione al fine di completarle prima che l’impatto economico di una recessione si faccia sentire. Nel frattempo, il 24% dei partecipanti sta procedendo secondo i tempi del piano di sicurezza informatica del 2023 come se non ci fosse nessuna recessione imminente in vista.
Quando sono stati chiesti quali fossero le minacce alla sicurezza informatica più urgenti, i dirigenti hanno indicato il malware (39%) come la minaccia che li preoccupava di più. Poco dopo, sia il ransomware che la perdita di dati sono stati identificati come le seconde minacce più preoccupanti (entrambi al 37%). Gli attacchi di phishing si sono classificati al sesto posto nella lista, con il 26% dei partecipanti che li ha indicati come la loro principale preoccupazione. Quando è stato chiesto quale software o applicazione fosse più vulnerabile alle minacce alla sicurezza, la maggioranza dei dirigenti ha affermato che l’e-mail (28%) rappresentava il principale rischio.
Un altro tema prevalente nell’intero studio è stato l’urgente bisogno di talenti nell’ambito dell’IT e della sicurezza. Il più ampio consenso (44%) tra tutti i partecipanti ha indicato che l’assunzione di lavoratori qualificati nel campo dell’IT sarebbe un imperativo maggiore nel 2023 rispetto agli anni precedenti. Il 38% ha specificamente affermato che prevede che l’assunzione di esperti di sicurezza qualificati rappresenterà una sfida nel 2023.