In un annuncio che ha sicuramente lasciato tutti a bocca aperta, OpenAI ha comunicato al mondo la sua brillante idea di creare un consiglio di amministrazione ‘diversificato’. E chi meglio di tre uomini bianchi, Bret Taylor, Larry Summers e Adam D’Angelo, per prendere le redini di questa sfida epocale? Ah, la diversità!

Ma non finisce qui: il grande Microsoft, quel gigante buono della tecnologia, è stato gentilmente invitato a sedersi al tavolo… senza diritto di voto. Perché, diciamocelo, chi ha bisogno di votare quando puoi semplicemente osservare e basta?

In tutto questo trambusto, sembra che le due uniche donne del consiglio originale, Helen Toner e l’imprenditrice tecnologica Tasha McCauley, abbiano fatto una sorta di sparizione magica. Toner ha addirittura condiviso le sue ‘dimissioni ufficiali’ su X, forse cercando di aggiungere un po’ di mistero al melodramma.

Sasha Luccioni di Hugging Face, probabilmente a corto di popcorn, si è chiesta su LinkedIn se forse Clippy, il famoso assistente di Microsoft, avrebbe avuto un posto al tavolo. Kara Swisher, giornalista tecnologica, ha invece tagliato corto chiedendo di aggiungere qualche donna, per favore. Sì, perché a quanto pare, la diversità non era così chiara nell’annuncio di OpenAI.

Elissa Fink, ex CMO di Tableau, ha espresso la sua ‘sorpresa’ sulla composizione del nuovo consiglio. Ah, l’innocenza! Credeva forse che nel 2023 avremmo avuto un consiglio un po’ più rappresentativo dell’umanità? Audrey MacLean di Aible, invece, ha sottolineato che la diversità nei consigli di amministrazione è più di una semplice formalità. E Kay Firth-Butterfield di Good Tech Advisory ha ricordato che un consiglio di amministrazione dovrebbe riflettere la società. Chissà se OpenAI stava pensando di riflettere una società di soli uomini bianchi?

Firth-Butterfield ha anche suggerito che forse sarebbe stato meglio se OpenAI avesse iniziato con un consiglio più diversificato. Ma hey, non è mai troppo tardi per iniziare a riflettere sull’ovvio, giusto?

Nel frattempo, il mistero si infittisce: perché solo Toner e McCauley sono state rimosse, e perché Altman è stato licenziato, per poi essere riassunto? Forse OpenAI sta semplicemente giocando a ‘Indovina chi?’, ma con le persone reali.

In conclusione, mentre il mondo attende con ansia ulteriori sviluppi, una cosa è chiara: OpenAI ha sicuramente un senso dell’umorismo un po’ particolare quando si tratta di diversità e inclusione.

Di Fantasy