Microsoft, uno dei principali investitori di OpenAI, ha realizzato un massiccio supercomputer utilizzando 10.000 GPU Nvidia per potenziare le proprie capacità di intelligenza artificiale generativa a partire dal 2020. Recentemente, Microsoft, che è anche uno dei principali sostenitori di OpenAI, ha avviato lo sviluppo e il test di un chip AI personalizzato, come riportato da The Information. Questi movimenti potrebbero indicare una crescente distanza tra le due aziende.

L’utilizzo di chip AI specializzati è diventato sempre più diffuso dalla presentazione di ChatGPT lo scorso anno. Le più recenti tecnologie di intelligenza artificiale generativa richiedono acceleratori hardware specifici per apprendimento e funzionamento ottimale. Nvidia, uno dei pochi produttori capaci di realizzare chip IA efficienti, si trova in prima linea in questo settore.

L’esecuzione di ChatGPT comporta notevoli costi per OpenAI. Si stima che per far funzionare ChatGPT con un decimo del volume di ricerca di Google, sarebbero necessari 48,1 miliardi di dollari all’anno in GPU e 16 miliardi di dollari in processori.

Secondo alcune fonti, OpenAI, la società madre di ChatGPT, sta considerando la possibilità di sviluppare i propri chip AI e sta esplorando potenziali obiettivi di acquisizione. Tuttavia, secondo quanto riportato da Reuters, non è ancora stata presa una decisione definitiva in merito.

Da circa un anno, OpenAI sta discutendo le strategie per affrontare la carenza di costosi chip AI. Le opzioni in considerazione includono la costruzione di propri chip, la collaborazione con altri produttori come Nvidia e l’espansione delle fonti di approvvigionamento al di fuori di Nvidia.

Il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha dichiarato che l’acquisto di ulteriori processori AI è una priorità. Egli esprime preoccupazione per la scarsità di unità di elaborazione grafica, un mercato dominato da Nvidia con oltre l’80% di quota di mercato. Altman sottolinea che questa carenza ostacola il supporto dell’hardware necessario per le iniziative e i progetti di OpenAI, nonché le relative spese significative.

Non è ancora chiaro se OpenAI si impegnerà effettivamente nella progettazione di un chip proprietario. Alcuni esperti del settore ritengono che ciò rappresenterebbe un impegno strategico di notevole portata e richiederebbe un investimento significativo, potenzialmente centinaia di milioni di dollari all’anno. In alternativa, l’acquisizione di un’azienda specializzata in chip potrebbe accelerare lo sviluppo dei chip personalizzati di OpenAI, seguendo un modello simile a quanto fatto da Amazon.com con l’acquisizione di Annapurna Labs nel 2015.

Un’informazione interna suggerisce che OpenAI ha già esaminato la possibilità di un’acquisizione potenziale. Tuttavia, qualora OpenAI decidesse di sviluppare un proprio chip personalizzato, incluso l’eventuale processo di acquisizione, ci vorrebbero anni prima di vedere risultati concreti, il che lascerebbe ancora OpenAI dipendente da fornitori commerciali come Nvidia e AMD.

Va notato che anche altre grandi aziende del settore IT hanno intrapreso sforzi per sviluppare i propri processori, sebbene con risultati variabili. Ad esempio, Meta (l’ex Facebook) ha abbandonato alcuni dei suoi chip IA a causa di preoccupazioni legate al progetto di chip su misura, come riportato da Reuters, ma sta comunque sviluppando un nuovo processore per le attività di intelligenza artificiale.

Di Fantasy