Rabbit ha introdotto una funzionalità innovativa denominata ‘Teach Mode’, progettata per consentire agli utenti di creare e addestrare agenti IA personalizzati. Questa novità rappresenta un passo significativo verso la democratizzazione dell’IA, offrendo agli utenti la possibilità di automatizzare compiti specifici senza la necessità di competenze avanzate in programmazione.
Il ‘Teach Mode’ è una funzione che permette agli utenti di insegnare al dispositivo Rabbit R1 come eseguire determinate attività attraverso dimostrazioni pratiche. Accedendo al Rabbithole, l’interfaccia web di Rabbit, gli utenti possono descrivere un compito e registrare se stessi mentre lo eseguono. L’agente IA apprende da queste dimostrazioni e, successivamente, è in grado di replicare autonomamente le attività insegnate. Questa capacità di apprendimento per imitazione rende l’interazione con l’IA più intuitiva e accessibile.
Il ‘Teach Mode’ è progettato per funzionare su una vasta gamma di siti web, tra cui Spotify, X (precedentemente noto come Twitter), YouTube e Discord. Gli utenti possono, ad esempio, insegnare all’agente a recuperare aggiornamenti da un creatore di contenuti preferito o a assistere nella stesura di post sui social media. Tuttavia, è importante notare che potrebbero sorgere problemi con siti che utilizzano sistemi di verifica come CAPTCHA, poiché questi possono ostacolare l’automazione.
Attualmente, il ‘Teach Mode’ è in fase sperimentale, e Rabbit riconosce che i risultati potrebbero variare. Nonostante ciò, l’azienda è impegnata a migliorare continuamente la funzionalità, basandosi sul feedback degli utenti per affinare le capacità dell’agente IA. Questa iniziativa si inserisce in una serie di aggiornamenti recenti, tra cui l’introduzione del Large Action Model (LAM), che mira a navigare autonomamente sui siti web per conto dell’utente, e la possibilità di personalizzare l’interfaccia utente utilizzando prompt IA.