In un evento che segna una pietra miliare nel mondo dell’arte e della tecnologia, un ritratto di Alan Turing realizzato dal robot artista Ai-Da è stato venduto all’asta da Sotheby’s per 1.084.800 dollari, equivalenti a circa 1,5 miliardi di won. Questo risultato non solo sottolinea l’integrazione crescente dell’intelligenza artificiale nel campo artistico, ma apre anche nuove prospettive sul futuro della creatività e dell’espressione umana.
Ai-Da, sviluppato nel 2019, è riconosciuto come il primo robot umanoide artista al mondo. Dotato di un braccio robotico e di telecamere integrate negli occhi, Ai-Da è in grado di osservare il suo soggetto e riprodurlo su tela con una precisione sorprendente. Utilizzando algoritmi avanzati di intelligenza artificiale, il robot può creare opere d’arte originali, combinando input visivi con processi creativi autonomi.
Il ritratto venduto raffigura Alan Turing, matematico e crittografo britannico, considerato uno dei padri dell’informatica e dell’intelligenza artificiale. Turing è noto per il suo lavoro durante la Seconda Guerra Mondiale, in particolare per aver decifrato i codici nazisti, e per aver posto le basi teoriche per la moderna computazione. La scelta di Ai-Da di ritrarre Turing rappresenta un omaggio significativo, unendo simbolicamente il passato e il presente dell’IA.
L’asta si è tenuta online dal 31 ottobre al 7 novembre 2024, attirando l’attenzione di collezionisti e appassionati d’arte di tutto il mondo. Il prezzo finale di vendita ha superato di gran lunga le stime iniziali, riflettendo l’interesse crescente per le opere d’arte generate dall’intelligenza artificiale. Sotheby’s ha descritto l’evento come “un nuovo capitolo nella storia dell’arte”, evidenziando come la tecnologia stia ridefinendo i confini della creatività.
La vendita del ritratto di Turing realizzato da Ai-Da solleva domande profonde sul ruolo dell’intelligenza artificiale nell’arte. Se da un lato alcuni critici sostengono che le opere generate dall’IA manchino di autenticità emotiva, altri vedono in queste creazioni una nuova forma di espressione artistica, capace di esplorare territori inesplorati. La capacità di Ai-Da di creare opere originali sfida le nozioni tradizionali di autorialità e ispirazione, aprendo un dibattito su cosa significhi essere un artista nell’era digitale.
Con l’avanzare della tecnologia, è probabile che vedremo un numero crescente di collaborazioni tra artisti umani e intelligenze artificiali. Queste partnership potrebbero portare a nuove forme d’arte, combinando la creatività umana con la capacità computazionale delle macchine. Tuttavia, rimangono questioni etiche e filosofiche da affrontare, come la definizione di creatività e il valore attribuito alle opere generate dall’IA.