Il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha recentemente condiviso la sua visione sull’ultimo modello di intelligenza artificiale sviluppato dall’azienda, denominato o1. In una recente intervista, Altman ha spiegato che il modello o1 si trova attualmente nella fase di sviluppo paragonabile a quella di GPT-2, riferendosi alla sua evoluzione nel campo del ragionamento. Nonostante il modello sia ancora nelle fasi iniziali, Altman ha espresso fiducia nei futuri miglioramenti che lo porteranno a livelli comparabili a quelli di GPT-4.
Altman ha paragonato lo stato attuale di o1 a quello di GPT-2, suggerendo che il modello è in una fase di sviluppo iniziale ma con un grande potenziale di crescita. “Penso che siamo nella fase GPT-2 di questi nuovi tipi di modelli di ragionamento”, ha affermato. Ha inoltre sottolineato che gli utenti noteranno miglioramenti significativi nei prossimi mesi, mentre OpenAI continuerà a perfezionare e aggiornare il modello.
“Anche nei prossimi mesi, vedrete che migliorerà molto man mano che passeremo da o1-preview a o1”, ha detto Altman, aggiungendo che il modello sta attraversando una fase di miglioramento rapido e costante, simile a quella vista durante lo sviluppo dei precedenti modelli GPT.
Altman ha previsto che o1 raggiungerà capacità paragonabili a GPT-4 nei prossimi anni. Ha evidenziato la ripida curva di miglioramento del modello, paragonandola ai precedenti progressi dell’intelligenza artificiale, come il passaggio da GPT-3 a GPT-4. “È un passo avanti molto significativo e una delle cose divertenti di questi nuovi paradigmi è che la curva di miglioramento è davvero ripida”, ha osservato.
Ha anche affermato che i compiti con cui il modello o1 attualmente fatica saranno risolvibili in pochi mesi. “Le cose che il modello non riesce a risolvere in questo momento, in pochi mesi saranno in grado di risolverle, e qualche mese dopo, ancora di più”, ha aggiunto Altman, dimostrando fiducia nelle capacità future del modello.
Altman ha paragonato l’adozione del modello o1 a quella di GPT-3.5 e al successo di ChatGPT. Ha spiegato che ci è voluto del tempo prima che le persone capissero come utilizzare al meglio questi strumenti, e si aspetta che un processo simile si verifichi con o1. “Le persone hanno impiegato un po’ di tempo per capire come usare ChatGPT, e noi abbiamo impiegato un po’ di tempo per costruirlo”, ha affermato Altman, suggerendo che o1 potrebbe avere un impatto simile a lungo termine.
Altman ha ribadito che ci vorrà tempo prima che gli utenti comprendano appieno le potenzialità del modello e come sfruttarle al meglio. “Ci vorrà un po’ prima che gli utenti capiscano come utilizzarlo, e questo è molto diverso dai modelli GPT”, ha detto.
Il modello o1 è stato progettato per migliorare le capacità di ragionamento e problem-solving rispetto ai modelli precedenti, dedicando più tempo all’analisi e alla comprensione dei problemi prima di fornire una risposta. Questo approccio consente al modello di affrontare problemi complessi in campi come la scienza, la matematica e la programmazione, offrendo un supporto avanzato agli utenti.
Con il continuo miglioramento del modello o1, OpenAI punta a rendere questa tecnologia un pilastro fondamentale per il futuro dell’intelligenza artificiale. La visione di Altman per o1 include la possibilità di scoprire nuove applicazioni e utilizzi che al momento non sono ancora evidenti, portando l’intelligenza artificiale a un nuovo livello di capacità e flessibilità.