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Nelle stanze luminose di un laboratorio trentino, si respira un’energia nuova. Qui, la giovane impresa italiana Green Energy Storage (GES) e il gruppo multinazionale RINA si preparano a svelare – entro dicembre – un prototipo destinato a trasformare il modo in cui conserviamo l’energia. Non si tratta di una semplice batteria: è una rivoluzione silenziosa che unisce idrogeno, elettroliti liquidi e intelligenza artificiale, reinventando un ciclo chiuso in cui l’idrogeno nasce e si riassorbe senza bisogno di serbatoi esterni.

Nella parola “durata” si nasconde l’essenza di questa tecnologia. Superando i 12.000 cicli, l’autonomia stimata si traduce in un servizio che può estendersi fino a 15–20 anni. È una promessa tanto concreta quanto ambiziosa, che mira a tagliare costi e materiali – rispetto alle batterie a flusso – grazie anche all’utilizzo di un elettrolita a base di manganese, sostenibile e accessibile.

Non è solo chimica: è tecnologia 4.0. Dentro ogni batteria pulsano sensori intelligenti, algoritmi di machine learning e sistemi di gestione avanzata (BMS). Questa architettura consente non solo di monitorare l’efficienza nel tempo, ma di intervenire prima che nascano i guasti, garantendo sicurezza operativa e sinergia con altre fonti energetiche.

La genesi di questo progetto è permeata dallo spirito della collaborazione europea. Attraverso il programma NextGenerationEU, GES ha ottenuto un finanziamento pari a 61,5 milioni di euro, coprendo il 98,5% delle spese necessarie allo sviluppo: un segnale forte per sostenere innovazioni strategiche nella transizione energetica.

A fianco dell’impresa trentina c’è RINA, chiamata a validare la tecnologia, assicurarsi che rispetti standard rigorosi, sveltire la progettazione ingegneristica e costruire una strategia di ingresso nel mercato energetico. L’obiettivo comune? Affidabilità, scalabilità e industrializzazione.

Il contesto non è casuale. Trento, con la sua rete di centri di ricerca come la Fondazione Bruno Kessler, è una vera “Silicon Valley delle Alpi”: è il terreno fertile ideale per incubare tecnologie rivoluzionarie come questa batteria intelligente.

Con ogni probabilità, entro la fine dell’anno vedremo il prototipo prendere forma e – chissà – accendere una nuova era dell’energia pulita.

Di Fantasy