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Nel contesto dell’accelerata corsa globale all’intelligenza artificiale, Apple si presenta alla sua conferenza annuale per sviluppatori, la WWDC 2025, con una strategia che molti hanno definito “orientata alla pratica”. L’evento, tenutosi il 10 giugno presso la sede centrale di Cupertino, California, ha messo in luce una serie di aggiornamenti software focalizzati sull’esperienza utente e su una nuova estetica del sistema operativo, mentre le novità in campo AI, pur presenti, hanno lasciato molti osservatori con il dubbio che l’azienda stia procedendo con eccessiva cautela.

Il momento è cruciale. L’intelligenza artificiale sta rapidamente rivoluzionando ogni settore tecnologico, e Apple, da sempre sinonimo di innovazione, si trova sotto la pressione di dover dimostrare di poter competere con colossi che hanno fatto dell’AI una priorità assoluta. Eppure, alla WWDC 2025, le grandi novità in campo AI si sono concentrate più che altro su implementazioni pratiche e integrate nell’ecosistema, senza presentare alcun salto dirompente. Il cuore della presentazione è stato il cosiddetto “Foundation Models Framework”, un’infrastruttura che permette agli sviluppatori di accedere direttamente ai modelli di linguaggio di grandi dimensioni (Large Language Models, LLM) di Apple, in esecuzione direttamente sui dispositivi, senza necessità di connessione internet.

Craig Federighi, vicepresidente senior dell’ingegneria del software, ha sottolineato l’importanza di questa innovazione: “Consentiremo a ogni app di accedere direttamente all’LLM on-device di Apple”. Questa caratteristica promette di rivoluzionare la privacy e la velocità di risposta delle applicazioni, poiché i dati non devono più uscire dal dispositivo per essere elaborati da un server remoto, mitigando così preoccupazioni sulla riservatezza e latenza.

Parallelamente, Apple ha annunciato una riprogettazione estetica chiamata “Liquid Glass”, un design fluido e trasparente che andrà a permeare l’interfaccia di iOS, macOS e watchOS, accompagnato da un sistema di versione unificato basato sull’anno anziché sui numeri tradizionali. Questo cambio di paradigma segna un’intenzione di rinnovamento complessivo dell’esperienza utente, sebbene non direttamente legato all’intelligenza artificiale.

Tra le novità più interessanti in ambito AI c’è “Image Playground”, un’app di generazione immagini che si integra con ChatGPT di OpenAI. Apple ha precisato che nessun dato verrà condiviso con OpenAI senza il consenso esplicito dell’utente, rafforzando così il proprio impegno per la privacy. Questa mossa rappresenta un’apertura significativa, visto che Apple fino a oggi ha mantenuto un approccio più riservato rispetto all’adozione di AI di terze parti.

Altre funzionalità AI emergono nelle attività quotidiane: la “Traduzione in tempo reale” consente la traduzione simultanea durante le chiamate, anche se l’interlocutore non usa un iPhone; la funzione “Call Screening” automatizza la gestione delle chiamate da numeri sconosciuti, convertendo la richiesta in testo per aiutare l’utente a decidere se rispondere; “Visual Intelligence” abilita una ricerca contestuale da screenshot, con estrazione automatica di informazioni e integrazione nel calendario. Infine, “AI Shortcuts” permette agli utenti di creare automazioni personalizzate basate su AI, come analizzare registrazioni audio per evidenziare i punti chiave attraverso ChatGPT.

Dal punto di vista degli sviluppatori, Apple ha annunciato l’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nell’ambiente di sviluppo Xcode. Questo dovrebbe facilitare scrittura, test e debug del codice, con supporto sia ai modelli AI di Apple sia a quelli esterni, come ChatGPT. Un passo che si inserisce nel più ampio trend di assistenza automatizzata nella programmazione.

Nonostante queste novità, la risposta del mercato è stata fredda, se non addirittura critica. Thomas Monteiro di Investing.com ha definito le innovazioni AI “incrementali”, sottolineando come Apple sembri aver perso terreno nella corsa all’AI. Dan Ives di Wedbush ha bollato l’evento come “da sbadiglio”, ritenendo che Apple stia “giocando sul sicuro” dopo un 2024 deludente sul fronte AI. Bloomberg è stato ancora più drastico, definendo il 2025 un “anno sabbatico” per l’intelligenza artificiale in casa Apple.

A testimonianza dello scetticismo degli investitori, le azioni Apple hanno chiuso la giornata di presentazione alla Borsa di New York a 201,45 dollari, in calo dell’1,2% rispetto al giorno precedente.

In conclusione, la WWDC 2025 mostra un Apple prudente ma pragmatica, che punta a migliorare l’esperienza AI attraverso soluzioni integrate, on-device e orientate alla privacy, piuttosto che a competere con annunci spettacolari o promesse futuristiche. Tuttavia, la critica del mercato mette in evidenza una crescente attesa per un ruolo più deciso e innovativo da parte del colosso di Cupertino nel campo dell’intelligenza artificiale, dove la sfida con concorrenti aggressivi e agili appare sempre più serrata.

Di Fantasy