Nel dinamico e competitivo mondo dell’intelligenza artificiale, la Cina sta rapidamente affermandosi come uno dei principali attori globali. Tra le iniziative più significative spicca quella di Xiaohongshu, la popolare piattaforma di social media cinese nota anche come RedNote negli Stati Uniti, che ha appena compiuto un passo importante rilasciando in open source il proprio Large Language Model (LLM) sviluppato internamente, denominato “dots.llm1”. Questa mossa segna un’accelerazione nella corsa all’innovazione AI su scala mondiale, ponendo la Cina non solo come consumatrice, ma anche come produttrice di tecnologie avanzate.
Dots.llm1 si basa su una sofisticata architettura chiamata “mixture of experts” (MoE), un design che consente di attivare selettivamente solo una parte del modello in base al compito, migliorando così l’efficienza computazionale senza sacrificare le prestazioni. In questo caso, su un totale di 142 miliardi di parametri, vengono attivati solo 14 miliardi alla volta, rendendo il modello più agile e meno esoso in termini di risorse. Xiaohongshu ha sottolineato come l’addestramento sia stato effettuato utilizzando ben 11,2 trilioni di dati reali di alta qualità, evitando l’impiego di dati sintetici, una scelta che conferisce al modello una solidità e una capacità di comprensione particolarmente accurata, soprattutto nella lingua cinese.
I risultati dei benchmark non si sono fatti attendere: dots.llm1 ha superato modelli concorrenti come QONE2.5-72B-Instruct e DeepSeek-V3 di Alibaba in termini di comprensione del cinese, segno che la sua capacità di interpretare e gestire il linguaggio naturale si colloca ai vertici delle soluzioni disponibili sul mercato cinese. Sul fronte del coding, invece, il modello mostra prestazioni simili a QONE2.5, rimanendo però leggermente indietro rispetto a DeepSeek-V3. Questi dati indicano un equilibrio tra specializzazione linguistica e versatilità applicativa, elementi fondamentali per un modello di uso generalizzato.
L’integrazione di dots.llm1 nella piattaforma Xiaohongshu è già realtà. L’assistente di ricerca “Diandian”, basato su intelligenza artificiale, funge da interfaccia conversazionale all’interno dell’app Red Note, facilitando agli utenti la ricerca di contenuti e informazioni. Non si tratta però di un semplice motore di ricerca: Xiaohongshu ha in programma di evolvere Diandian in un vero e proprio assistente di ricerca AI, ampliando le capacità interattive e di supporto all’utente, un’innovazione che potrebbe rivoluzionare l’esperienza social media, fondendo tecnologia e interazione in modo più fluido e intelligente.
Un altro aspetto di rilievo è la trasparenza con cui Xiaohongshu ha gestito il rilascio di dots.llm1: la società ha pubblicato i checkpoint intermedi relativi a ogni trilione di token durante l’addestramento, offrendo così un prezioso strumento per la comunità accademica e gli sviluppatori. Questa apertura rappresenta un importante contributo all’ecosistema open source dell’AI, invitando ricercatori e innovatori a esplorare e migliorare ulteriormente il modello.
Con questa iniziativa, l’industria cinese dell’intelligenza artificiale entra a pieno titolo nella competizione globale open source, puntando a sfidare colossi come OpenAI e Google, che dominano il mercato statunitense. La diffusione e l’impatto globale di progetti come DeepSearch-R1, anch’esso cinese, confermano la volontà di Pechino di costruire una presenza significativa nel campo delle AI avanzate.
Xiaohongshu, con i suoi 300 milioni di utenti attivi mensili, è già una piattaforma sociale di riferimento in Cina, con un valore aziendale che supera i 26 miliardi di dollari. La recente discussione negli Stati Uniti intorno al divieto di TikTok ha contribuito a far crescere la notorietà di Red Note anche all’estero, portando un flusso significativo di utenti verso la piattaforma. Questo contesto rappresenta un’opportunità unica per Xiaohongshu di coniugare la propria crescita tecnologica con strategie di espansione globale, sfruttando l’intelligenza artificiale co