Stiamo ancora cercando di capire se l’informatica quantistica sarà mai utile o se sarà solamente una causa persa. Nel frattempo, le grandi aziende tecnologiche stanno spingendo verso il raggiungimento della supremazia quantistica, senza considerare se accelerare i sistemi oltre i computer classici sia vantaggioso o meno.
In questo contesto, Google ha fatto un annuncio straordinario. Di recente, l’azienda ha dichiarato di aver creato un computer quantistico che è in anticipo di quasi 47 anni rispetto ai suoi concorrenti, in grado di eseguire calcoli in pochi secondi, mentre i supercomputer ad alte prestazioni impiegherebbero anni. Google sostiene di aver superato il calcolo classico e di essere pronto per il calcolo quantistico, grazie ai 70 qubit operativi del loro nuovo processore.
Sebastian Weidt di Universal Quantum ha commentato: “È sicuramente un risultato impressionante dal punto di vista accademico, ma l’algoritmo utilizzato non ha applicazioni pratiche nel mondo reale”. Questo evidenzia la necessità di raggiungere l’utilità del calcolo quantistico, in cui migliaia di qubit offrano un reale valore per la società.
Google ha avuto un passato controverso riguardo al calcolo quantistico: una storia di grandi affermazioni. Quattro anni fa, l’azienda dichiarò di aver raggiunto la “supremazia quantistica”, un importante traguardo che indicava che i computer quantistici avevano superato i loro equivalenti convenzionali. A quel tempo, affermarono che il loro supercomputer Sycamore eseguiva calcoli complessi in 200 secondi, mentre altri ci avrebbero messo 10.000 anni. Rivendicarono anche di avere un processore da 72 qubit funzionante nel 2018, superando i 50 qubit di IBM.
Durante quel periodo, Google dovette affrontare l’opposizione dei concorrenti, che sostenevano che la differenza tra la loro macchina e i supercomputer tradizionali fosse stata esagerata. IBM ribadì che l’affermazione di Google di fare qualcosa che i computer classici non potevano fare non era ancora stata dimostrata.
Ora, Sergio Boixo, il principale scienziato di Google Quantum AI, ha ammesso in una comunicazione scritta che il loro vantaggio potrebbe non essere sostenibile per molto tempo. Ha spiegato che, nella loro pubblicazione del 2019, avevano previsto progressi negli algoritmi classici, ma ritengono che questa metodologia non possa eguagliare il progresso dei circuiti quantistici nel 2022 e oltre.
Google sta cercando di dimostrare questa affermazione ad aprile, quando ha pubblicato un altro documento di ricerca intitolato “Phase Transition in Random Circuit Sampling”, che presenta un dispositivo quantistico più avanzato per risolvere il dibattito in corso. Il dispositivo di ultima generazione ha incorporato 70 qubit, rispetto ai 53 qubit di Sycamore del 2019.
Nel documento di ricerca, GoogleQuantum AI e i suoi partner hanno annunciato risultati positivi dai loro esperimenti in Random Circuit Sampling (RCS). Gli autori del documento evidenziano RCS come il candidato più promettente per dimostrare capacità al di là dei sistemi classici, in quanto massimizza la propagazione della correlazione quantistica ad alta velocità.
Nonostante i progressi significativi compiuti da Google Quantum AI nel campo del calcolo quantistico, il team riconosce che sono necessari ulteriori sforzi. Nel loro documento, affermano: “Nonostante i risultati ottenuti finora con RCS, trovare applicazioni pratiche per i processori quantistici rumorosi nel breve termine rimane una sfida significativa”.
Tuttavia, Google non è l’unica azienda coinvolta nella corsa quantistica. IBM, il primo pioniere in questo campo, è probabilmente in vantaggio. Anche Microsoft, un altro gigante della tecnologia, ha fatto grandi affermazioni sulla supremazia quantistica.
Recentemente, Microsoft ha condiviso la sua roadmap per la costruzione di un supercomputer quantistico. Durante un evento virtuale chiamato Azure Quantum: Accelerating Scientific Discovery, Satya Nadella ha affermato che l’obiettivo dell’azienda è accelerare le scoperte scientifiche. A tal scopo, Microsoft ha annunciato la sua roadmap per la costruzione di un supercomputer quantistico basato sui qubit topologici, su cui l’azienda sta lavorando da diversi anni.
Krysta Svore, vicepresidente dello sviluppo quantistico avanzato di Microsoft, ha dichiarato a TechCrunch che, nonostante ci siano ancora molte sfide da affrontare, l’azienda prevede di costruire il suo supercomputer quantistico entro meno di un decennio, in grado di eseguire un milione di operazioni quantistiche al secondo.
Inoltre, l’anno scorso Microsoft ha compiuto un importante passo avanti nel calcolo quantistico, sviluppando un nuovo tipo di qubit basato sui Majorana, un componente fondamentale dei supercomputer quantistici. Questi qubit sono più stabili e facili da scalare, riducendo la necessità di un gran numero di essi.
È evidente che il cammino verso la computazione quantistica è ancora lungo. La concorrenza tra le grandi aziende tecnologiche è sempre presente. Tutte continuano a fare affermazioni e a cercare di aumentare il numero di qubit, ma forse Google dovrebbe concentrarsi sull’utilizzo della propria tecnologia quantistica anziché confrontarla con quella degli altri e rivendicare la supremazia.