È sorprendente come siano emersi rapporti sul chatbot di Apple poco dopo l’annuncio di Llama 2 da parte di Meta, con Microsoft come partner preferito per il lancio su Azure. Questa partnership sembra aver colpito duramente Apple. E per aggiungere ulteriore ironia, il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, ha pubblicato una rara foto con il CEO di Microsoft, Satya Nadella.
Sebbene l’attenzione dei media si sia concentrata su Vision Pro di Apple, l’azienda ha scelto di tacere sull’IA generativa. Durante la chiamata sugli utili del secondo trimestre il 4 maggio, il CEO Tim Cook ha omesso qualsiasi commento sull’intelligenza artificiale nelle sue dichiarazioni di apertura, distinguendo Apple dagli altri principali fornitori di tecnologia che spesso parlano dei progressi dell’IA. Cook ha risposto all’analista di Credit Suisse Shannon Cross affermando che Apple non commenta le roadmap dei prodotti e non ha fornito prospettive sull’IA generativa e sull’integrazione della tecnologia nei prodotti Apple.
Tuttavia, un rapporto di Bloomberg contraddice l’idea che Apple si stia allontanando dall’IA generativa. Secondo fonti anonime dell’azienda, Apple sta dedicando molti sforzi al progresso dell’IA, con diversi team che lavorano su questo progetto. Stanno anche affrontando le questioni di privacy legate alla tecnologia. Apple è nota per i suoi ecosistemi chiusi nel settore tecnologico, mantenendo una stretta integrazione tra hardware, software ed esperienza utente nei suoi prodotti e servizi.
Tuttavia, ci sono critiche riguardo alla mancanza di contributi sostanziali di Apple alla comunità open source. Molti ritengono che sia egoista da parte dell’azienda non condividere le proprie ricerche interne, a differenza di aziende come Meta, Google e Microsoft, che hanno una maggiore partecipazione nella comunità open source.
È vero che la cultura di riservatezza è radicata nella storia di Apple sin dai tempi di Steve Jobs, e questo approccio ha i suoi vantaggi nel garantire la privacy dei clienti e la fiducia nei loro dati. Tuttavia, in un settore in cui la collaborazione è essenziale per il progresso tecnologico, alcune voci criticano Apple per non contribuire adeguatamente alla comunità tecnologica.
È interessante notare che Apple ha basato il suo sistema Ajax su Google Jax, il framework di apprendimento automatico di Google, e il sistema funziona su Google Cloud, oltre alla propria infrastruttura e all’AWS di Amazon. Anche GPT, la tecnologia di base sia per ChatGPT di OpenAI che per GPT di Apple, è stato originariamente sviluppato da Google. Questo solleva la questione se Apple dovrebbe fare di più per ripagare il contributo dei suoi concorrenti.
A differenza di Apple, OpenAI, una volta un’azienda open source senza scopo di lucro, ha fatto una transizione verso un modello chiuso con profitto limitato. Ma, sembra che ora stiano cercando di rilasciare i pesi dei loro modelli per favorire una maggiore collaborazione.
In conclusione, mentre l’approccio di riservatezza di Apple può avere i suoi vantaggi, sarebbe auspicabile che l’azienda contribuisse maggiormente alla comunità tecnologica per il progresso dell’IA, piuttosto che limitarsi a costruire l’ecosistema attorno ai propri prodotti e servizi per i clienti. La collaborazione e la condivisione di conoscenze potrebbero portare a progressi più significativi nell’ecosistema dell’IA nel suo complesso.