Meta ha introdotto una soluzione proattiva per affrontare i problemi legati al copyright derivanti dall’apprendimento dei modelli di intelligenza artificiale (AI). Per garantire maggiore controllo agli utenti, è stato implementato un modulo che consente agli utenti di esprimere la volontà di escludere i propri dati dall’addestramento.
Secondo un rapporto della CNBC, Meta ha introdotto un modulo denominato “Diritti dell’interessato sull’intelligenza artificiale generativa” all’interno della sezione Risorse del Centro Assistenza di Facebook.
In base a questa nuova iniziativa, Meta ha identificato i dati provenienti da fonti accessibili pubblicamente su Internet o da fonti autorizzate come “informazioni di terzi”. Questi dati potrebbero rappresentare una porzione dei “miliardi di dati utilizzati per addestrare modelli di intelligenza artificiale generativa, che a loro volta creano nuovi contenuti attraverso previsioni e schemi”, come affermato dal rapporto.
Inoltre, il rapporto spiega che Meta raccoglie anche informazioni pubbliche dal web oltre a concedere in licenza i dati di altri fornitori. Questo potrebbe includere dati personali come nomi e informazioni di contatto. In sostanza, ciò implica che i commenti su Facebook e le foto su Instagram potrebbero essere utilizzati per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale generativa, a meno che l’utente non scelga di escluderli.
Un portavoce di Meta ha dichiarato che “Rama 2”, l’ultimo modello di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) open source, non è stato addestrato utilizzando i dati degli utenti di Meta. Ha inoltre sottolineato che gli utenti hanno il diritto di opporsi all’uso dei propri dati per addestrare modelli di intelligenza artificiale e di esercitare i propri diritti in tal senso.
Tuttavia, il processo attuale è basato su un “modello di opt-in”, in cui l’impostazione predefinita è “accetta l’uso”. Gli utenti devono attivamente cercare le opzioni per rifiutare e esprimere la propria volontà di escludere i propri dati. Se l’utente non è consapevole di come rifiutare, il risultato potrebbe essere l’implicita autorizzazione all’uso dei dati per l’addestramento AI. Questo è simile all’approccio adottato da Adobe dallo scorso anno.
Recentemente, sia Meta che OpenAI sono state coinvolte in controversie legali riguardanti problemi di copyright legati alla raccolta e all’uso non autorizzato dei dati per l’apprendimento AI. Questa iniziativa di Meta sembra essere un’assicurazione contro tali problemi legali.
Meta ha introdotto un modulo che richiede agli utenti di selezionare una delle tre opzioni, ciascuna relativa all’uso delle proprie informazioni personali da parte dell’IA generativa. Le opzioni includono: “Voglio accedere, scaricare o modificare le informazioni personali di terze parti utilizzate per Generative AI”, “Voglio eliminare le informazioni personali di terze parti utilizzate per Generative AI” e altre opzioni legate a problematiche simili.
Per chiunque desideri evitare che i propri dati vengano utilizzati nell’addestramento AI, la scelta corretta è la seconda opzione: “Voglio eliminare”. Se si opta per la prima opzione, si dà consenso a Meta di utilizzare o modificare le informazioni personali.
Da parte sua, OpenAI ha anche lanciato il “GPT Bot”, che raccoglie dati di apprendimento LLM con una finalità simile a quella di Meta. Allo stesso tempo, OpenAI ha reso disponibile un metodo per escludere i propri dati da questo processo.