Il futuro dell’educazione, con un marcato utilizzo di software e sistemi informatici, è già una realtà in Italia, dove gli effetti sono evidenti nelle abitudini degli studenti. I dati provenienti da una ricerca di Tgm Research per NoPlagio, una piattaforma di prevenzione del plagio, indicano un crescente impatto dell’intelligenza artificiale (IA) nell’ambito scolastico. Il 71% degli studenti italiani tra i 16 e i 18 anni utilizza l’IA per ricercare informazioni, il 60% per svolgere i compiti, e minoranze significative la usano per apprendere, rispondere a test, e come assistente personale.
L’adozione dell’IA non è priva di preoccupazioni: il 64% degli studenti teme un uso illimitato dell’IA sia in ambito scolastico che lavorativo, e si nota una richiesta di maggior controllo governativo. La ricerca mostra inoltre una preoccupazione specifica per il potenziale delle IA, come ChatGPT, di produrre contenuti non inclusivi o prevenuti, anche se una maggioranza ritiene che gli utenti possano mitigare questi rischi.
La consapevolezza dell’utilizzo responsabile dell’IA è enfatizzata, con un appello agli insegnanti di approfondire il tema per guidare gli studenti verso un uso corretto. Questo è cruciale per affrontare i problemi di ignoranza che potrebbero emergere con l’uso disinvolto dell’IA tra i giovani. Inoltre, nonostante le preoccupazioni, la maggior parte degli studenti è entusiasta dell’utilizzo futuro dell’IA, con i maschi leggermente più inclini delle femmine a continuare ad usarla. Questi dati suggeriscono che l’IA sarà un aspetto fondamentale nella formazione futura, richiedendo un’attenzione particolare per garantire che il suo impatto sia positivo e inclusivo.