L’interesse per la robotica è in crescita grazie ai modelli di fondazione, con aziende come Boston Dynamics e Figure che esplorano come gli umanoidi possano rivoluzionare il mondo aziendale e dei consumatori. Tuttavia, Chris Walti, ex capo del progetto umanoide Optimus di Tesla, ha una visione diversa, specialmente per le operazioni di magazzino. Oggi annuncia Mytra, una startup che ha come obiettivo l’uso di sistemi robotici 3D semplici e basati su intelligenza artificiale per ottimizzare il flusso di materiali nei magazzini.
Walti spiega che Mytra adotta un approccio radicalmente diverso, puntando più sul software che sull’hardware e riducendo il numero di componenti necessari.
Dopo aver operato in sordina dal 2022, Mytra ha recentemente ottenuto un finanziamento di 78 milioni di dollari per la serie B, con investitori di primo piano come Greenoaks, Eclipse, Abstract Ventures, Promus Ventures, LifeX, 515 Ventures e Garry Tan, CEO di Y Combinator.
Il flusso di materiali, che comprende lo spostamento e lo stoccaggio di beni in un magazzino, è un compito cruciale e complesso. Nonostante i progressi tecnologici, molte aziende continuano a gestirlo manualmente con carrelli elevatori e nastri trasportatori, un metodo che è sia dispendioso in termini di tempo che insostenibile a causa della crescente domanda e della scarsità di manodopera.
Walti, con la sua esperienza in Tesla, ha visto da vicino questi problemi e ha fondato Mytra con l’idea di creare una soluzione più semplice e scalabile. Mytra utilizza un sistema modulare a celle e un robot basato su intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza del flusso di materiali, trasportando fino a 3000 libbre tra le celle del magazzino in qualsiasi direzione necessaria.
Il sistema Mytra utilizza una struttura reticolare modulare senza parti mobili, che permette al robot di muoversi liberamente e adattarsi alle esigenze del magazzino. Il software AI gestisce l’inventario e ottimizza i percorsi, posizionando i beni strategicamente per aumentare l’efficienza.
“Ogni cella può essere utilizzata come spazio di stoccaggio o di throughput. Questo crea una configurabilità quasi infinita, adattabile a diverse esigenze di scala, densità e throughput”, spiega Walti.
Per affrontare le sfide computazionali, Mytra utilizza algoritmi di apprendimento per rinforzo che ottimizzano le operazioni in modo elegante ed efficiente, analizzando infinite possibilità per creare piani operativi efficaci.
Nonostante sia appena emersa, Mytra sta già riscontrando un notevole interesse, con programmi pilota in corso e nuove implementazioni programmate per il 2025. Walti sottolinea che il costo iniziale del sistema sarà paragonabile a quello delle tradizionali scaffalature per pallet, con i robot e il software offerti come servizi.
Il sistema Mytra promette costi significativamente inferiori rispetto ai metodi tradizionali di movimentazione dei materiali, e offre una maggiore flessibilità per adattarsi alle esigenze aziendali in continua evoluzione.
Con il recente finanziamento, Mytra prevede di ampliare la sua tecnologia e di distribuire il suo sistema alle grandi aziende che cercano di automatizzare le operazioni manuali e ad alta intensità di manodopera.