L’Intelligenza Artificiale (IA) sta rivoluzionando numerosi settori, e l’agricoltura non fa eccezione. Un esempio emblematico è il “Progetto pangenoma frumento duro”, una collaborazione internazionale che vede protagonisti il Consiglio per la ricerca in agricoltura (Crea) italiano, l’Università di Bologna e l’Università di Saskatchewan in Canada, con il supporto tecnologico di Microsoft.

L’obiettivo principale del progetto è la decodificazione e catalogazione dell’intero patrimonio genetico di tutte le varietà di grano duro esistenti a livello globale. Questo processo, reso possibile grazie alle avanzate tecnologie di supercalcolo e alle soluzioni di IA fornite da Microsoft, permetterà di sviluppare nuove varietà di grano più sostenibili e resilienti, in grado di affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici e dalla crescente domanda alimentare.

L’infrastruttura informatica messa a punto consente ai ricercatori del Crea e delle università coinvolte di accedere da remoto alla piattaforma bioinformatica più avanzata al mondo. Questa connettività facilita la collaborazione in tempo reale tra scienziati di diversi paesi, accelerando l’interpretazione dei dati genetici raccolti. Il progetto beneficia di un finanziamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) italiano, sottolineando l’importanza strategica di investire in ricerca e innovazione per il futuro dell’agricoltura.

L’applicazione dell’IA in agricoltura non si limita alla selezione genetica. Tecnologie innovative come il monitoraggio satellitare, l’uso di droni per trattamenti mirati, sistemi di irrigazione intelligenti e il controllo a distanza delle coltivazioni stanno trasformando le pratiche agricole, rendendole più efficienti e sostenibili. È fondamentale distinguere queste applicazioni dalle manipolazioni genetiche tradizionali che hanno portato agli Organismi Geneticamente Modificati (OGM). Il progetto pangenoma, infatti, mira a valorizzare la biodiversità esistente, selezionando varietà più adatte alle esigenze attuali senza introdurre geni estranei.

Nonostante le potenzialità offerte dalla tecnologia, l’agricoltura rimane un’attività strettamente legata ai cicli naturali e alle condizioni ambientali. Le coltivazioni “a cielo aperto” sono esposte alle variabilità climatiche, e i processi biologici delle piante seguono tempi che non possono essere accelerati oltre certi limiti. Tuttavia, l’integrazione di tecnologie avanzate può mitigare alcuni di questi fattori, migliorando la produttività e la resilienza delle colture.

Di Fantasy