Meta ha espresso il suo disaccordo con le recenti disposizioni dettagliate della legge sull’intelligenza artificiale (AI) dell’Unione Europea, definendole “inefficaci e impraticabili”. Joel Kaplan, responsabile globale di Meta, ha dichiarato durante un evento a Bruxelles che le nuove normative impongono oneri aggiuntivi, in particolare per i modelli open source, e ha annunciato l’intenzione di discutere la questione con l’amministrazione statunitense.
Kaplan ha sottolineato che le nuove regolamentazioni richiedono una trasparenza dettagliata sulle fonti dei dati utilizzati per l’addestramento dei modelli AI, un aspetto che potrebbe risultare oneroso per le aziende. Inoltre, ha evidenziato che le direttive dell’UE impediscono l’uso dei dati degli utenti di piattaforme come Facebook e Instagram per l’addestramento dei modelli AI, limitando così le capacità di sviluppo di Meta in Europa.
Questa posizione di Meta si inserisce in un contesto più ampio di tensioni tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea riguardo alle normative sulle tecnologie emergenti. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente criticato l’UE per le sue politiche regolamentarie, accusandola di esercitare pressioni eccessive sulle aziende tecnologiche americane.
Le dichiarazioni di Meta indicano un possibile confronto tra le autorità statunitensi e quelle europee riguardo alle normative sull’intelligenza artificiale. Le aziende tecnologiche globali, come Meta, potrebbero cercare di influenzare le politiche europee attraverso il dialogo con i governi statunitensi, mirando a ottenere regolamentazioni più favorevoli o a mitigare gli impatti delle normative esistenti.