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Nel 2025, l’idea che l’intelligenza artificiale generativa (GenAI) possa sostituire i lavori umani non è più una previsione lontana, ma una realtà tangibile. Secondo un articolo di Mohit Pandey su Analytics India Magazine, la generazione cresciuta con GenAI potrebbe essere la prima a affrontare una disoccupazione strutturale prima ancora di entrare nel mercato del lavoro .

Molti bambini di otto anni stanno già utilizzando strumenti come ChatGPT. Entro i 18 anni, questi giovani si troveranno in un mercato del lavoro dove l’IA non è solo uno strumento, ma una diretta concorrente. Alcuni studenti sono così motivati a imparare la “programmazione dell’umore” (vibe coding) che saltano la pausa pranzo per acquisire competenze in questo campo emergente.

I lavori entry-level, un tempo fondamentali per l’ingresso nel mondo del lavoro, stanno scomparendo. Secondo un sondaggio della Federal Reserve Bank di New York, il tasso di disoccupazione tra i neolaureati è salito al 5,8%, rispetto alla media nazionale del 4%. Questi posti di lavoro non vengono assegnati a lavoratori più anziani; stanno semplicemente scomparendo, automatizzati dall’IA.

Inoltre, molte aziende hanno adottato strategie “AI-first”, riducendo le assunzioni di neolaureati e riducendo gli stage. Dario Amodei, CEO di Anthropic, prevede che l’IA potrebbe sostituire fino al 50% dei lavori entry-level nei prossimi cinque anni, con tassi di disoccupazione che potrebbero raggiungere il 20%, livelli non visti al di fuori delle grandi recessioni economiche.

Nonostante le sfide, la Generazione Z sta adattandosi. Molti giovani preferiscono chiedere aiuto agli strumenti di IA piuttosto che ai loro colleghi o superiori. Quasi la metà della Generazione Z considera l’IA non solo uno strumento, ma un collega o un amico. Tuttavia, la domanda rimane: sebbene la Generazione Z sia pronta ad adattarsi, il mercato del lavoro farà spazio per loro?

Anche i lavori creativi, tradizionalmente considerati resistenti all’automazione, sono a rischio. L’IA è ora in grado di generare testi pubblicitari, contratti legali, mockup di interfacce utente, strategie di marketing, descrizioni di prodotti e persino bozze di sceneggiature cinematografiche. Di conseguenza, i designer stanno diventando supervisori dell’IA, gli scrittori ingegneri di prompt e i produttori editori di contenuti generati dalla macchina.

Il World Economic Forum prevede che, entro il 2030, 92 milioni di posti di lavoro saranno sostituiti dall’IA, seguiti dalla creazione di 170 milioni di nuovi posti di lavoro, con un guadagno netto di 78 milioni. Tuttavia, questi “nuovi lavori” sono molto diversi da quelli precedenti e non tutti avranno accesso a queste opportunità. I bambini delle scuole private sono tre volte più propensi a utilizzare strumenti di IA generativa rispetto a quelli delle scuole pubbliche, creando un divario di competenze che potrebbe amplificare le disuguaglianze esistenti.

Di Fantasy